Un percorso sensoriale che sa di storia e carattere sociale, senza trascurare l’aspetto mediterraneo e nutrizionale.
Lo chef Girolamo Orlando, attraverso i suoi piatti, racconta alcune peculiarità che caratterizzano la Sicilia e lo fa utilizzando il formato di pasta dalla forma a lei dedicato: quella creata da Tony Rocchetta che lui stesso ha voluto definire “d’autore”, perché di grani antichi e, appunto, a forma di Sicilia. Si tratta di una pasta autentica e genuina ricavato dalle farine di grano “Licatesa-Chiattulidda”. Lo Chef Orlando ha realizzato i primi piatti “Bella mia” e “Mediterranea”: la prima con pasta “i siciliani” con burro, menta e pomodoro secco. Una pietanza costumata e familiare, avvolgente, fresca e appagante al palato; la seconda sempre pasta “i siciliani” ma con ceci, nasello e finocchietto, una pietanza ruvida e genuina, dal gusto inaspettatamente raffinato.
I nomi di questi primi piatti scaturiscono da espressioni usate in questa terra di confine, ricca di cultura agroalimentare e biodiversità.
Attraverso l’utilizzo di alcuni ingredienti del territori, lo chef ci accompagna in un percorso sensoriale che sa di storia e carattere sociale, senza trascurare l’aspetto mediterraneo e nutrizionale, che la distingue nel mondo. “Dentro il nostro cibo-dice Tony Rocchetta- c’è molto di più, significati simbolici, emozioni e relazioni che viaggiano nascoste al nostro livello di coscienza. Direi un linguaggio non verbale, un ricongiungimento ai ricordi, alla memoria, un viaggio tra i sensi.”
Lo chef Orlando è un artista di idee, di sogni e di passioni, un connubio perfetto tra ingredienti, racconti, tradizioni e innovazioni, un genio della cucina, dei sapori e dei saperi tramandati.
Nella foto i piatti dello chef