CANICATTI’. Torna l’incubo della spazzatura non raccolta a Canicattì. Da due giorni la città è ripiombata in una nuova emergenza rifiuti. Non abbiamo fatto in tempo a lasciarci alle spalle quella della scorsa settimana, quando per circa 7 giorni, il pattume è rimasto sparso sulle strade, in prossimità dei cassonetti stracolmi e siamo di nuovo al punto di partenza. Ma adesso basta. Non basta l’annuncio che la Tari, la tassa sui rifiuti è diminuita del 10 per cento per le famiglie, anzi sembra proprio un palliativo per nascondere la realtà dei fatti. Perché la gente è arrabbiata.
I canicattinesi sono offesi.
E questo è un periodo particolare, siamo nella Settimana Santa e domani c’è la processione del Venerdì. Il sindaco farà trovare la spazzatura sulle strade attraversate dai fedeli al seguito della processione? Cosa si sta facendo per evitare tutto questo? Ettore Di Ventura in una intervista si è giustificato dicendo che la colpa cade sui sindaci ma è la Regione ad avere la maggiore responsabilità. Si gioca allo scaricabarile. Da una parte la regione, dall’altra il Comune che ha mezzi e risorse limitate, in mezzo la discarica di Siculiana che ha una capacità di conferimento limitata. E si fa pagare profumatamente. Quando i Comuni pagano, perché la ditta Catanzaro costruzioni, che ha in gestione la discarica di contrada Matarana, ha pronti i decreti ingiuntivi nei confronti di quegli enti inadempienti, tra cui, pare anche Canicattì. Quanti soldi deve il Comune di Canicattì alla discarica? A quanto ammonta il debito con la ditta Sea – Iseda? E quali sono stati o costi sostenuti e da pagare per l’affidamento alla Srr del servizio di raccolta e smaltimento del pattume in città dopo la rottura dei rapporti tra il Comune e l’impresa Sea – Iseda? Che fine ha fatto la piattaforma di trasferenza? Quanto percolato c’è? Intanto la spazzatura è lì. E rimane sulle strade. Nei punti strategici della città. Agli ingressi di Canicattì, pronta a dare il benvenuto ai turisti ed ai visitatori che arrivano in città. Pronta ad essere immortalata nelle foto che finiscono sui social e che fanno il giro del mondo. Una cartolina virtuale che purtroppo deturpa l’immagine di questa città che vuole proiettarsi nel futuro e diventare una città europea.
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