Avvio e Sviluppo della Fondazione Agrigento Capitale della Cultura, Minio: sarà una vetrina sul mondo
Il 17 febbraio scorso il professor Giacomo Minio è stato eletto presidente della “Fondazione Agrigento Capitale della Cultura 2025”. Che cosa è successo dopo quella data? Quali sono state le prime mosse della neo Fondazione? “La costituzione della fondazione – risponde Minio – è stato un primo determinante tassello per l’avvio della macchina organizzativa; tutto il cda ha iniziato a lavorare da subito, alacremente, per avviare l’iter prodromico per rendere attiva la personalità giuridica all’ente, senza la quale non può ovviamente operare, oltre le attività collegate, l’individuazione di locali idonei e procedure simili da un lato”.
-A che punto è, la situazione relativa alla programmazione degli eventi per Agrigento Capitale? “In attesa che pervenga il riconoscimento, stiamo redigendo una architettura, complessa ed articolata, con una “vision” consapevole che proietterà i suoi effetti su un arco temporale importante; dalla valorizzazione delle iniziative del dossier approvato, a nuovi e determinanti programmi culturali di elevato spessore sui quali stiamo ragionando, al coinvolgimento di risorse ad ampio spettro ed organismi del territorio dell’intera provincia; questo non è l’evento di una sola città ma di ben 43 Comuni”.
Sono stati recuperati quei ritardi nella programmazione cui avevano fatto cenno in passato anche i Media? “Con il mio cda siamo arrivati a fine febbraio, stiamo lavorando guardando avanti con fiducia, tesaurizzando il tempo che abbiamo innanzi”.
Secondo lei la città è preparata ad ospitare un evento di così grande importanza? “Necessita su questo fare chiarezza: compito della fondazione è la realizzazione delle manifestazioni culturali e la valorizzazione del territorio; ciò che attiene alla preparazione della città riguarda l’Amministrazione, con gli apporti di Assessori, Dirigenti e Consiglio Comunale; siamo in costante contatto con il Sindaco, con il quale abbiamo condiviso che l’Amministrazione implementerà un programma articolato: piano parcheggi, piano viabilità, piano trasporti, piano sicurezza, piano collegamenti esterni e molto altro; ci sono tematiche più complesse come la definizione della strada Palermo- Agrigento, il potenziamento dei collegamenti ferroviari Agrigento- Trapani, Agrigento -Catania, Agrigento -Palermo per rendere accessibile la città; ma anche il tema idrico è delicatissimo e sul quale c’è anche un intervento; su queste ed altre proposte ho trovato la sensibilità piena e determinata del Sindaco. Sul tema della sicurezza ho già avuto anche modo di parlarne con il Prefetto, Dott Romano, che ringrazio anche per la sensibilità e la determinata disponibilità nel supporto alla Fondazione”.
Quale precedenza culturale dare nella programmazione della complessa gestione di tutti gli eventi? Quale spazio verrà dato alle Istituzioni culturali della città? (Università ecc…) “Immagino una programmazione di alto profilo grazie anche a collaborazioni di spessore internazionale che si innervano con i talenti e le risorse presenti sui territori, partendo dal Dossier: queste sinergie dovranno sprigionare connubi innovativi ed eventi culturali che si dispiegheranno per diversi anni a venire. Università, scuole, conservatorio, parco archeologico, curia, enti ed istituzioni culturali, associazioni no profit, Comuni ma soprattutto il coinvolgimento della popolazione locale e della società civile, saranno tutti invitati ad essere parte attiva e propositiva; ma ricordo anche la Banca d’Italia, l’Inps, l’Inail, la Camera di Commercio, il Libero Consorzio, gli Istituti Bancari le associazioni datoriali e sindacali; questa è una grande vetrina sul mondo, al quale possiamo finalmente mostrare il meglio del territorio, dei talenti, delle intelligenze, della storia e della nostra cultura; ma soprattutto utile ai territori per avviare un nuovo paradigma culturale, che valorizzi le identità territoriali, che veda quale driver fondamentale la cultura ed il suo articolato indotto”.
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