Ad Agrigento presentazione del libro ‘Spazi pre-occupati’ di Teresa Fiore (VIDEO)

Spazi pre-occupati. Una rimappatura delle migrazioni transnazionali e delle eredità coloniali italia. E’ il titolo del libro di Teresa Fiore, l’agrigentina, professoressa ordinaria di italiano e titolare della cattedra Inserra di Italianistica e Italoamericanistica a Montclair State University, New Jersey (USA). L’autrice nel collegare la lunga storia dell’emigrazione italiana verso tutti i continenti del mondo tanto alle migrazioni transnazionali contemporanee che interessano il paese quanto alla sua eredità coloniale,  presenta l’Italia come un laboratorio unico in cui ripensare, in senso lato, il concetto di appartenenza nazionale, in un’epoca d’intensa mobilità demografica come la nostra. GUARDA LA VIDEO INTERVISTA

Spazi pre-occupati, verrà presentato ad Agrigento, Casa Barbadoro, il 28 luglio alle 19,30. 

Teresa Fiore ha anche insegnato a Harvard, NYU e Rutgers, ed è stata invitata a insegnare a Yale nel 2022. La sua ricerca ha ricevuto fondi Fulbright, Rockefeller e NEH. Ha pubblicato numerosi articoli in inglese, italiano e spagnolo sulle migrazioni da e verso l’Italia sia in riviste che in volumi collettanei. Nel 2019 è stata insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia per il suo lavoro di diplomazia culturale nella diffusione della cultura italiana negli USA. A MSU coordina programmi culturali e didattici, caratterizzati dalla presenza di artisti e studiosi provenienti anche dall’Italia (montclair.edu/inserra-chair).
Spazi Pre-occupati: Una rimappatura delle migrazioni transnazionali e delle eredità coloniali italiane (Mondadori Education/Le Monnier, 2021) è la traduzione italiana di Preoccupied Spaces: Remapping Italian Transnational Migrations and Colonial Legacies (2017). Il libro in versione inglese ha ricevuto il premio AAIS (American Association of Italian Studies) 2017, una menzione speciale al Premio Marraro dell’MLA (Modern Language Association) e il secondo posto al Premio Gadda all’Università di Edinburgo.

SECONDA PARTE INTERVISTA