Il mondo del lavoro sta subendo un cambiamento radicale. E questo avviene giorno dopo giorno. Le nuove tecnologie dettano i tempi di questi cambiamenti, spesso radicali, che stravolgono il concetto di lavoro legato all’epoca precedente al percorso di digital transformation. A sostegno di tale tesi arriva la ricerca “World of Change”, commissionata da Ricoh Europe a Coleman Parkes, che ha visto la partecipazione di circa 2mila dipendenti di venti Paesi dell’area Emea (inclusa l’Italia). Secondo tale studio, infatti, le nuove tecnologie stanno rivoluzionando il modo di fare impresa e l’attività quotidiana all’interno dell’azienda.
Ad oggi, però, sono poche le Piccole e Medie Imprese che sono andate oltre un primo livello di integrazione per quanto riguarda le nuove tecnologie. Il cammino, in ogni caso, è in discesa e sempre più PMI stanno investendo in tecnologia per sostenere e migliorare il proprio modo di fare business ed i loro processi produttivi partendo dalle dinamiche amministrative utilizzando per le comunicazioni standard e-mail e per quelle più riservate il fax online, fino ad adottare tecnologie ancora più avanzate per la produzione vera e propria.
La ricerca “World of Change” ha proprio il fine ultimo di sondare la percezione del cambiamento dettata dalla digitalizzazione delle aziende comprese fra i 50 ed i 500 dipendenti. Sotto questo aspetto, quindi, i risultati sono stati sorprendenti. Degli intervistati, infatti, solo il 4% sostiene che il proprio ruolo in azienda non sia destinato a subire modifiche nei prossimi anni a causa dell’evoluzione digitale, l’incertezza economica e dell’evoluzione normativa.
Invece, il 12% dei dipendenti delle PMI intervistate contempla un calo delle opportunità professionali durante tutto il 2017. Di contro, il 57% sostiene che la propria organizzazione rafforzerà la propria posizione di mercato grazie alla tecnologia. Quest’ultima, però, secondo questa fetta di intervistati, risulta essere ancora più efficiente se affiancata dalla creatività umana. La coesione dei due fattori, quindi, risulterebbe essere determinante per il successo della propria azienda.
Una buona fetta degli intervistati, pari al 57%, sostiene che l’azienda potrà beneficiare in termini di creatività grazie all’ingresso di nuove risorse. Il 62%, invece, spera in un maggior impiego delle nuove tecnologie a supporto dei processi aziendali. Infine, il 64% degli intervistati crede nel miglioramento della collaborazione fra colleghi grazie alle nuove tecnologie.
Sull’argomento è intervenuto David Mills, Ceo di Ricoh Europe: “Le medie imprese europee – ha dichiarato – si trovano ad affrontare importanti sfide legate ad esempio a cambiamenti nei ruoli”. “L’attuale periodo di trasformazione, però, non dovrebbe essere visto come una minaccia” ha aggiunto Mills. “L’incertezza economica è probabilmente destinata a continuare e le medie imprese devono riuscire a fronteggiarla. I lavoratori sono consapevoli della situazione e vorrebbero disporre degli strumenti necessari” ha commentato David Mills. “In questo contesto – ha chiosato Mills – la collaborazione diventa sempre più importante e le soluzioni digitali, come ad esempio le lavagne cognitive, supportano i nuovi ambienti di lavoro”.
L’analisi di David Mills ha trovato terreno fertile nelle dichiarazioni di Louella Fernandes, analista e associate director di Quocirca. Fernandes, infatti, ha messo in risalto l’importanza di guardare avanti ed aprirsi alle nuove soluzioni tecnologiche: “Senza una precisa strategia relativa alla gestione delle informazioni le aziende si trovano in difficoltà. E’ quindi importante che sviluppino sin da subito una strategia digitale a lungo termine” ha dichiarato Louella Fernandes.