Rinviata a causa di due mancate notifiche, l’udienza preliminare davanti al giudice Alfonso Malato riguardante l’inchiesta “Giano Bifronte”, operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Agrigento su un presunto sistema di corruzione e tangenti che vede coinvolte 17 persone.
Le figure centrali dell’inchiesta sono il consulente del lavoro Antonio Vetro, 47 anni, di Favara ed il funzionario dell’Irfis, Paolo Minafò. Le tangenti, secondo quanto ricostruito, sarebbero state necessarie perché in caso contrario la domanda di finanziamento sarebbe stata bloccata o scavaltata da altre presentate da imprenditori che invece avrebbero pagato. Secondo l’accusa, le imprese che avessero voluto ottenere prestiti a tassi agevolati dall’Iris avrebbero dovuto pagare una tangente – sotto forma di consulenza – che in seguito si sarebbero divisi Minafò e Vetro.