Svanisce anche il sogno Akragas 2.0. Il presidente della Lega Sicula Santino Lo Presti si era detto disponibile a valutare le proposte di una società agrigentina in sostituzione dell’Akragas. Ma i tempi stringono.
Agrigento destinata a rimanere senza calcio, almeno per una stagione. Dopo il fallimento del progetto Alessi che per anni ha tenuto comunque vivo il calcio in città andando incontro a problematiche di carattere finanziario, non ci sarebbero i presupposti per poter costituire una nuova società che possa far continuare ad alimentare i sogni dei tifosi. E lo dimostra il rimpallo tra il sindaco Lillo Firetto e l’assessore allo Sport, Giovanni Amico che aveva detto di avere in mente un piano per poter salvare il calcio all’ombra dei Templi. Ma siamo alla fine di luglio ed il 2 agosto scadono i termini per la presentazione delle istanze di ripescaggio alla Lega Sicula e nel Gigante tutto dorme. L’Akragas 2.0 resta ferma al palo. Non ci sono certezze, solo proclami. Ma il tempo degli annunci è finito.
«Io e l’amministrazione comunale – dice l’assessore Giovanni Amico – stiamo facendo da collante, cercando di stimolare alcuni imprenditori della città a costituire una nuova società e chiedere alla Lega di potere essere ammessi ad un torneo regionale come l’Eccellenza o la Promozione. È una procedura che non ha scadenze imminenti – aggiunge Amico – ma è chiaro che entro fine mese dovremmo essere pronti perché la Lega deve stilare i calendari in base alle società che si iscriveranno». Il presidente della Lega Sicula della Figc, l’agrigentino Santino Lo Presti, in occasione di una manifestazione che si è svolta in città per la premiazione degli allenatori di calcio si era detto disponibile a valutare le proposte che verranno da una società di calcio agrigentina in sostituzione dell’Akragas. Ma i tempi stringono. «Partendo dal presupposto che dovranno essere soci nuovi ed una nuova compagine societaria – dice ancora l’assessore Amico – stiamo cercando di convincere alcuni imprenditori a costituire la società. Altrimenti non si può fare nulla. Alcuni imprenditori hanno detto chiaramente di non essere interessati, altri si sono riservati di darci una risposta, qualcuno si è detto possibilista. Dobbiamo solo chiudere il cerchio».
Quindi la condizione essenziale è la costituzione di una società. Oppure come propone Ciccio Nobile, rilevare una società già esistente e portarla ad Agrigento. «C’è il Mussomeli che è in grave difficoltà – dice Nobile – per iscriversi in Eccellenza e c’è il Campofranco, retrocesso in Promozione ma che potrebbe chiedere il ripescaggio in Eccellenza: due soluzioni che possono essere prese in considerazione». Nobile, da appassionato e convinto sostenitore del Gigante non si rassegna. Una ipotesi, dice Nobile, potrebbe essere la proposta dell’assessore Giovanni Amico di costituire una nuova società e di chiedere, come ha fatto lo scorso anno il Messina calcio (poi ripescata in Serie D) agli organi federali l’iscrizione al campionato di Eccellenza o di altra categoria superiore. «L’assessore Amico – dice Ciccio Nobile – mi ha illustrato il suo piano ed a me piace». Ma se questa opzione non dovesse andare in porto, Ciccio Nobile ha un piano B. «C’è una società che lo scorso anno è retrocessa in Promozione, il Campofranco, che non è più nelle condizioni di iscrivere la squadra e poter continuare a fare calcio nella propria città. I soci cederebbero questa società agli imprenditori agrigentini che vogliono investire nella futura Akragas, rilevando il titolo e chiedendo il ripescaggio in Eccellenza. Io non ho la capacità economica per portare avanti questa operazione – aggiunge Nobile – ma c’è una cordata che potrebbe essere interessata. Magari il primo anno, per le carte federali si continuerà a chiamare in quel modo, ma sarà sempre Akragas e l’anno successivo si potrebbe cambiare la denominazione sociale»