Sulle prossime elezioni regionali, ogni cittadino responsabile non può non interrogarsi
Porsi cioè un interrogativo che i Vescovi siciliani in anticipo hanno posto a se stessi e che si pone adesso, dopo la presentazione delle varie liste, alla coscienza e responsabilità di ogni cittadino. Che è chiamato a scegliere per il bene comune di questa nostra martoriata isola, valutando programmi e persone, credibili e capaci, di una svolta finalmente verace ed efficace di cui non pochi parlano.
E ciò per dare anzitutto riposta alla drammatica situazione di aumento della povertà ed alla dilagante disoccupazione che costringe quasi tutti i giovani ad un esodo di massa dalla Sicilia, per motivi di lavoro.
Questo è il problema ! a cui non mancherà, come nel passato remoto e recente, chi darà risposte ipocrite e menzognere con un linguaggio di doppiezza che, a riflettere bene, non soltanto la vera politica ma anche il buon senso sembrano proprio venir meno.
Abbonderanno ancora in questi giorni parole anche emotive, con eloquenza magari affascinante, ma comunque inadeguata a centrare i veri problemi. Quelli concreti, a partire dalla vergogna dello sperpero di denaro pubblico in stipendi, vitalizi, retribuzioni scandalosamente elevati per la casta burocratico-clientelare della regione ed enti collegati.
In questo senso, sarebbe come essere volutamente ciechi non cogliere una crescente indignazione che cova nella coscienze di tanti, che si orientano sempre più a dare il consenso a quei candidati che, vincendo ogni forma di interessata omertà al riguardo, trovano il coraggio di parlare del problema, promettendo un credibile impegno per la soluzione.
Certamente, in Sicilia la presentazione delle liste ha fatto registrare un aumento incredibile dei cambia casacca ed dei cosiddetti fenomeni di contorsionismo politico, sia a destra che a sinistra. Tutto un comportamento che ha offerto uno spettacolo veramente penoso, di “tutti contro tutti”, nel desiderio cocente di conquistare una poltrona, con “una faida che non ha avuto la nobiltà della tragedia, ma la fatuità della farsa”, come ha scritto amaramente qualche politologo.
In questa situazione, ogni Partito ci appare assai indebolito, soprattutto per l’incertezza della sua collocazione ! e poi, forse , nel maggiore partito di governo, a livello nazionale e regionale, sta il pericolo più grave. Quello di non avere saputo rinnovare i suoi rapporti sociali, contro le oligarchie economiche consolidate, rinate o risorte…avere accarezzato certa tracotanza dei ceti clientelari collegati e privilegiati, con l’accresciuta corruzione, di cui ogni giorno la cronaca parla.
Tutte le contraddizioni d’una nuova, ristretta fascia di borghesia che si è affermata, e che ha fatto aumentare a dismisura le diseguaglianze sociali; determinando quasi la scomparsa della classe media, con una società dove adesso abbondano i poveri che covano una grande rabbia, ma che hanno anche grande difficoltà ad individuare l’espressione politica che possa garantire davvero, non a parole ma nei fatti, una migliore e maggiore giustizia sociale.
In questo quadro certamente poco confortante, urge davvero interrogarsi e riflettere ! guardando per la scelta, forse più che ai Partiti, alle persone ! e solo a quelle persone, magari nuove, che offrono però garanzie, oltre che di onestà e dedizione al bene comune, anche di serietà, coerenza, tenacia e capacità.
Da accogliere sicuramente il consiglio dei Vescovi siciliani che nel loro recente comunicato ufficiale parlano di “colpevole omissione” e dicono: “….la protesta dell’astensione è sterile e non è una via da seguire. Non è servita cinque anni fa, con i problemi che sono accresciuti e potrebbe risultare ancora più deleteria nei prossimi cinque anni”.
Mentre ci sentiamo pure di condividere la riflessione che viene da più parti per nuova cultura del lavoro produttivo, lontana dalle logiche mafiose e dai favoritismi, che sappia incoraggiare l’iniziativa imprenditoriale privata, con più capacità progettuale, con maggiore valorizzazione delle professionalità giovanili dell’isola, “scommettendo con passione e competenza in turismo, cultura e agricoltura”.
Diego Acquisto