Il sindaco Lillo Firetto e l’assessore Gabriella Battaglia dicono di essersi mobilitati per risolvere la problematica: «Abbiamo tappato tantissime buche e stiamo continuando a farlo».Strade chiuse perché dissestate: è polemica
“Il rimedio adottato è certamente peggiore del male. Mi rendo conto che sono in gioco responsabilità personali, ma sono altrettanto consapevole che l’esercizio del potere comporta e porta con sé oneri e onori. La scelta adottata costituisce una toppa inadeguata ad un problema stringente. Si sta scaricando sulla popolazione il disagio determinato da anni di cattiva amministrazione”. Lo dice il presidente provinciale dell’associazione dei consumatori Codacons Onlus, l’avvocato Pierluigi Cappello, che ha – su formale incarico delle associazioni Mareamico, Movimento Mani Libere Agrigento, Unione nazionale consumatori e associazione motociclistica Ride Passion – inviato una formale contestazione per posta elettronica certificata a palazzo dei Giganti. Destinatari, nello specifico, sono il sindaco Calogero Firetto, l’assessore alla Viabilità Gabriella Battaglia e il comandante della polizia municipale Gaetano Di Giovanni. La lettera – dopo l’ennesima decisione di interdire il transito ai mezzi a due ruote: motociclette, ciclomotori e biciclette, lungo le vie Panoramica dei Templi, Giuseppe La Loggia, Empedocle Restivo, Delle Campanelle, Della Rugiada . Nei mesi scorsi, ricorda il GDS con un articolo pubblicato questa mattina, erano state chiuse al transito delle due ruote anche la viale Falcone-Borsellino, le vie Del Papavero, Dei Giacinti e Salvatore Campo – tutte a San Leone – , via Lombardia al Villaggio Mosè, via Boris Giuliano, sempre nel rione commerciale, il tratto di strada compreso tra l’intersezione con la via Luigi Sturzo e la via Ugo La Malfa, nella zona di via Esseneto. “Lo stato di degrado in cui versano le vie cittadine – scrive Cappello – è sotto gli occhi di tutti, ma non credo che la soluzione del problema possa essere rinvenuto nella chiusura a tempo indeterminato delle strade maggiormente dissestate, in attesa non si sa di quale evento che possa, miracolosamente, determinare la successiva riapertura. Il rimedio adottato è certamente peggiore del male”. “I residenti di alcune zone, penso a via Sturzo, via Campo o via Sirio, in possesso di mezzi a due ruote, si trovano di fronte all’alternativa di non utilizzare il mezzo ovvero di violare sistematicamente la disposizione – è entrato nel dettaglio il presidente del Codacons – . Né può farsi affidamento sulla circostanza della non concreta applicazione di sanzioni, scaricando in tal modo eventuali responsabilità per fatti dannosi sull’autore della violazione, in quanto non basta imporre il divieto, per liberarsi da colpe, ma occorre vigilare anche sulla sua effettiva e concreta attuazione”. Il presidente dell’associazione dei consumatori, che scrive anche a nome di altre associazioni, ha proposto la soluzione “di imporre il limite di velocità di 10-20 km/h nei tratti dissestati o il posizionamento di bande rumorose o dossi artificiali, che impongano l’effettiva riduzione della velocità». Di fatto le posizioni del Codacons sono vicine a quelle del sindaco Lillo Firetto che ha protestato, secondo quanto lui stesso ha dichiarato, contro i dirigenti ed ha ipotizzato – per tamponare l’emergenza dissesti e buche, garantendo però la circolazione stradale dei mezzi a due ruote – «restringimenti stradali o l’imposizione del limite di velocità di 10 chilometri orari». «Se il ruolo dell’amministrazione si è ridotto all’incasso dei tributi per il pagamento delle spese correnti, – ha concluso il presidente del Codacons, l’avvocato Cappello, – tanto vale mettere a capo del Comune (di ogni Comune perché il problema è di tutti i Comuni) un ragioniere dello Stato, che costerebbe meno e renderebbe uguale». Il sindaco Lillo Firetto e l’assessore Gabriella Battaglia hanno aggiunto: «Abbiamo tappato tantissime buche e stiamo continuando a farlo”. (GDS)