Il Giudice per le indagini preliminari FrancescoProvenzano, accogliendo le istanze del difensore l’Avvocato Giuseppina Ganci ha disposto a seguito di interrogatorio di convalida svoltosi presso il carcere petrusa di Agrigento, il tunisino Aymen Ammar di 28 anni, dimorante ad Agrigento.
Ammar era stato arrestato dai carabinieri di Agrigento lo scorso 19 luglio con l’accusa di atti persecutori in danno della compagna tunisina A.I. nonché di rapina aggravata e violazione di domicilio in danno della stessa.
Il Pubblico Ministero aveva chiesto al G.I.P. la convalida della custodia cautelare in carcere atteso il pericolo di reiterazione del reato stante da un lato i precedenti specifici per rapina in capo al Tunisino, dall’altro, le modalità di violenza per le quali veniva accusato dalla compagna ed in particolare quella di averla ingiuriata, maltrattata e minacciata anche di morte in più occasioni. In occasione dell’ultimo episodio che ha poi condotto al suo arresto in carcere, il tunisino avrebbe minacciato di morte la donna inseguendola con due coltelli e, una volta raggiunta la colpiva con ripetuti schiaffi estesi anche alla zia, le avrebbe inoltre sottratto il cellulare con violenza introducendosi arbitrariamente presso la sua abitazione- da qui l’accusa anche di rapina aggravata e violazione di domicilio.
Il tunisino con precedenti specifici, in sede di interrogatorio di convalida assistito dal proprio difensore ha negato le gravi accuse a suo carico riferendo esservi stati solo piccoli alterchi verbali
Il giudice all’esito delle sue dichiarazioni lo ha scarcerato poiché all’atto dell’intervento dei carabinieri non era stato rinvenuto sul posto e mancava dunque la cosiddetta quasi flagranza del reato, ed ha applicato al tunisino il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa disponendone l’immediata scarcerazione.