AGRIGENTO. Saranno in tutto 126.092 gli elettori dei 15 Comuni agrigentini chiamati oggi alle urne per eleggere sindaci e consiglieri comunali. Tranne Licata, dove si vota col proporzionale, negli altri 14 Comuni è previsto il sistema maggioritario, essendo sotto la soglia dei 15.000 elettori. In questa tornata di amministrative si vota soltanto oggi ed i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23. Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura delle urne. L’eventuale ballottaggio è previsto due settimane più tardi, domenica 24 giugno. Per esercitare il diritto di voto occorre esibire un documento d’identità in corso di validità e la tessera elettorale.
Consistente il corpo elettorale a Licata che con 42.904 aventi diritto al voto rappresenta il 34% dell’intero totale degli elettori chiamati alle urne in tutti i 15 Comuni agrigentini che oggi rinnovano i sindaci ed i Consigli comunali. Qui i candidati sindaco sono 4: Annalisa Cianchetti, sostenuta dalla lista del Movimento Cinque stelle, Annalisa Tardino da Lega e Fratelli d’Italia. Gli altri due candidati sono maschi: Gianluca Mantia, sostenuto dalla lista civica “Licata un bene comune” e Giuseppe “Pino” Galanti, sostenuto invece da 5 liste, una di partito, Forza Italia le altre tutte di ispirazione civica: “Licata in volo, Il Domani, Resto a Licata e Impegno primario”.
Ad Alessandria della Rocca c’è una sola candidata sindaco: si tratta di Giovanna Bubello, sostenuta dalla lista “Alessandria rinasce”. Non è stata ammessa la lista di Salvatore Giovanni Tallo. Per convalidare le elezioni si dovrà recare alle urne almeno la metà degli aventi diritto che sono 4306.
A Burgio i contendenti sono due: Francesco Matinella (Burgio nel cuore) e Vincenzo Galifi (Coltiviamo le idee), con un corpo elettorale di 3.528 aventi diritto al voto.
Due pure i candidati a Calamonaci: Rosalba Navarra (Calamonaci futura) e Pellegrino Spinelli (Insieme per Calamonaci). Gli elettori sono 1.918.
A Castrofilippo il numero degli aspiranti a ricoprire il ruolo di sindaco è di tre: Antonio Francesco Badalamenti (Siamo Castrofilippo), Riccardo Serravillo (Insieme per Castrofilippo) e Antonio Sferrazza (Liberamente). Corpo elettorale pari a 4.122 votanti.
A Cianciana sarà corsa a due tra Francesco Martorana (Uniti per il bene comune) e Salvatore Sanzeri (Insieme per Cianciana). Chiamati alle urne 6.675 elettori.
A Grotte c’è la lista del Movimento cinque stelle che sostiene Dino Morreale candidato contro Alfonso Provvidenza (Grotte nel cuore). Elettori: 9.615.
A Joppolo Giancaxio l’uscente Angelo Portella (Joppolo un bene comune) ci riprova e dovrà vedersela con Calogero Abissi (Insieme per il cambiamento). Elettori: 1.955.
A Lucca Sicula corsa a due tra Salvatore Dazzo (Cambiamenti) e Gabriele Mirabella (Una nuova Lucca). Elettori 2.195.
Ancora a Menfi i contendenti sono due maschi e una femmina: Marilena Mauceri (Siamo Menfi) sfida Ignazio Ferraro (Idea Menfi) e Ignazio Perricone del Movimento cinque stelle. Elettori: 12.797.
A Ravanusa i candidati sindaco sono 4: l’uscente Carmelo D’Angelo (Andiamo avanti Ravanusa), il cinquestelle Renato Speciale, poi Giuseppe Sortino (Ravanusa#valorecomune) e Lillo Massimiliano Musso (Ravanusa civile e moderna per il bene comune). Elettori: 14.940.
A Sambuca i candidati sono due: l’uscente Leo Ciaccio (Sambuca prima di tutto) e Michele Gigliotta (Per Sambuca). Elettori: 5.683.
A San Giovanni gemini si candidano Piero Alberto Ancona (Sogno comune), Nicola Giordano (Movimento Cinque stelle) e Carmelo Panepinto (Sangiovanni Gemini nel cuore). Elettori 7.391.
A Sant’Angelo Muxaro è sfida a 2: Angelo Tirrito (Svoltiamo insieme) da una parte, Maurizio Castaldo (Con noi per Sant’Angelo) dall’altra. Elettori 3.305.
Infine a Santo Stefano di Quisquina si contendono la poltrona di sindaco l’uscente Francesco Cacciatore (Avanti con progetto comune) e l’ex sindaco Salvatore Presti (La via delle rondini). Elettori: 4.658.
SOLO A LICATA SI VOTA COL SISTEMA PROPORZIONALE
A Licata viene eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene almeno il 40% più uno dei voti. Nel caso in cui nessun candidato raggiunga la maggioranza assoluta si tornerà a votare il 24 giugno per il ballottaggio tra i due più votati. Per esercitare il diritto di voto si può tracciare un segno solo sul candidato sindaco, e in questo caso il voto viene attribuito solo a lui; tracciare un segno solo su una delle liste collegate o anche sia sul candidato sindaco che su una delle liste collegate. In questi ultimi due casi il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista di candidati consiglieri collegata. Questo sistema elettorale consente di esprimere anche il cosiddetto “voto disgiunto”, tracciando un segno sul candidato sindaco ed un altro segno su una lista non collegata. In questo modo il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista non collegata. Per esprimere le preferenze bisogna scrivere negli appositi spazi il cognome, oppure in caso di omonimia il nome e cognome, dei candidati consiglieri comunali della lista votata. Anche in questo sistema è possibile esprimere uno o due voti di preferenza ma nel caso in cui vengano indicati entrambi è necessario siano due consiglieri di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda scelta. Per il Consiglio comunale concorrono 9 liste con 210 aspiranti consiglieri comunali per un totale di 24 posti disponibili (sei in meno rispetto all’ultima legislatura).
COME SI VOTA NEL MAGGIORITARIO
Nel maggioritario a turno unico non è previsto il voto disgiunto: se si traccia un segno sul nome del candidato sindaco e su una lista non collegata, il voto è nullo. Per quanto riguarda le preferenze c’è una differenza tra i comuni con meno di 5mila abitanti e quelli compresi tra 5 e 15mila. Nei primi si può esprimere la preferenza per un solo candidato al consiglio comunale, scrivendo il cognome nell’apposita riga affiancata al simbolo della lista. Nei secondi, invece, le preferenze esprimibili sono due e nel caso vengano indicate entrambe devono essere candidati di sesso diverso della stessa lista. Anche in questo turno di amministrative si applica un sistema elettorale maggioritario a doppio turno per i comuni con una popolazione che supera i 15mila abitanti, mentre in quelli con popolazione pari o inferiore ai 15mila abitanti si utilizza il maggioritario a turno unico. Motivo per il quale cambiano anche le modalità con le quali si può esprimere il voto. Nei comuni fino a 15 mila abitanti non è previsto il ballottaggio al secondo turno, quindi è eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. I cittadini al seggio potranno tracciare un segno solo sul candidato sindaco, solo sulla lista collegata al candidato sindaco o anche sia sul candidato sindaco che sulla lista collegata. In tutti questi casi il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sind