E’ iniziata davanti alla prima sezione del tribunale di Agrigento, presidente Luisa Turco, la direttissima a carico del tunisino di 27 anni, Chayah Saber, arrestato lo scorso 22 settembre dalla Guardia di finanza. Si tratta del primo, presunto, scafista di uno sbarco “fantasma” che si e’ registrato a Realmonte (Ag). La sezione operativa navale e la tenenza di Porto Empedocle (Ag) della Guardia di finanza sono riusciti a bloccare il peschereccio, guidato dal ventisettenne, che dopo aver scaricato numerosi tunisini, stava riprendendo il largo. Il tunisino e’ accusato – il fascicolo e’ coordinato dal pm Salvatore Vella – di favoreggiamento dell’immigrazione, resistenza a nave militare e false dichiarazioni perche’ in Italia sarebbe entrato ben 5 volte indicando altrettanti alias fasulli. Il tunisino, con un’imbarcazione in legno di circa 12 metri non battente alcuna bandiera e non riportante alcuna sigla sullo scafo, e’ accusato di aver effettuato il trasporto di oltre 45 cittadini extracomunitari dalla Tunisia verso l’Italia, favorendone l’ingresso illegale, facendosi pagare per il trasporto un compenso di 2.500.000 dinari tunisini, corrispondenti a circa 750 euro a persona.