SAN BIAGIO PLATANI. L’ombra della mafia su San Biagio Platani. Il Comune agrigentino è stato sciolto per sospetti condizionamenti e infiltrazioni da parte di cosa nostra, una notizia attesa sin dall’arresto del sindaco Santo Sabella, avvenuto lo scorso gennaio nell’ambito del maxi blitz «Montagna». La notizia è stata pubblicata sul sito del Governo, dopo la riunione del Consiglio dei ministri avvenuta la sera dello scorso 2 agosto, dove è stato deciso anche il commissariamento di San Biagio Platani.
I commissari si erano insediati subito dopo l’arresto del primo cittadino ma per lo scioglimento definitivo del Comune era necessario attendere la conclusione dell’inchiesta e dei controlli all’interno dei documenti da parte della commissione prefettizia. La decisione conferma dunque i sospetti collegamenti tra l’ente e la criminalità organizzata che, secondo quanto emerso dall’inchiesta «Montagna», sarebbe rappresentata dal presunto boss del paese di San Biagio Platani, Giuseppe Nugara.
In provincia di Agrigento, attualmente c’è un altro Comune commissariato a seguito dello scioglimento degli organi democraticamente eletti per condizionamenti mafiosi. E’ il Comune di Camastra dove nonostante l’ex sindaco non sia stato né arrestato né sfiorato da alcuna inchiesta l’ex Governo Gentiloni, con l’allora ministro dell’Interno Minniti aveva deciso lo scioglimento.