Esposto in procura sul caos dei rifiuti e Vertice in Prefettura dove si è discusso come migliorare i servizi e scongiurare l’emergenza igienico sanitaria.
“Passare da 4 ore lavorative a full-time, per un costo di oltre 890 mila euro che sarebbe stato caricato sulle bollette dei cittadini“. Sarebbe questo il vero motivo scatenante della protesta di ben 40 operatori. Tutto questo quando siamo in scadenza del contratto (10 luglio). Una situazione che non piace al Comune di Agrigento, tanto che ieri si è tenuto un “Vertice in Prefettura” dove si è discusso come scongiurare l’emergenza igienico sanitaria conseguente agli scioperi programmati.
In Prefettura Firetto ha chiesto, per riequilibrare la situazione ed evitare rischi igienico-sanitari, il potenziamento di alcuni servizi: per i commercianti ad esempio, così come per il ritiro dei pannoloni. Un potenziamento dei servizi che dovrebbero contribuire a migliorarne la qualità complessiva.
I netturbini sembrerebbe che oggi tornino al lavoro, ma questa mattina si registrano ancora ritardi sulla ritiro dei mastelli.
Ieri, tra l’altro, il sindaco di Agrigento Lillo Firetto, l’assessore comunale all’Ecologia Nello Hamel e il segretario generale del Municipio Michele Iacono, erano sono stati ricevuti dal procuratore capo Luigi Patronaggio, per formalizzare un esposto per “interruzione di pubblico servizio”.