E’ cominciato con un rinvio il processo a carico dell’ex direttore dell’ufficio postale di Castrofilippo, Vincenzo Di Rosa, 56 anni, accusato di avere sottratto circa 223 mila euro ai clienti. Il presidente del collegio Gianfranca Claudia Infantino, prima di aprire il dibattimento, ha disposto la citazione di tutte le presunte vittime in modo da consentire loro la costituzione di parte civile.
Di Rosa, secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Alessandra Russo, si sarebbe appropriato di circa 51 mila euro di proprietà dell’ufficio – da qui scaturisce l’accusa di peculato – prelevandoli indebitamente dall’Atm e dalla cassa. Contestate, inoltre, svariate ipotesi di truffa ai danni di clienti. Nel marzo di due anni fa, scrive il GDS, ad esempio, avrebbe chiesto a un anziano la consegna del libretto col pretesto di «calcolare gli interessi»: in realtà, sostiene l’accusa, ne avrebbe approfittato per prelevare 50 mila euro e incassare la polizza vita collegata al titolo finanziario a insaputa del titolare. E poi ancora, qualche mese prima, avrebbe truffato un’anziana vedova che voleva rimodulare tre libretti, cointestati col marito appena morto, intestandoli anche alle figlie.
Di Rosa, è assistito dagli avvocati Alfonso Neri e Salvatore Pennica. Si torna in aula il 2 luglio.