Si tratta di una nuova forma di sviluppo per territori visti come strategici.
Una carta giocata quella del sindaco empedoclino che fa ben sperare per il futuro.
Di Calogero Conigliaro
Il sindaco Ida Carmina potrebbe avere un asso nella manica per poter tentare di salvare la disastrata economia del territorio, un asso che si chiama ZES come zona economica speciale. In Europa sono circa 70 quelle esistenti, l’Italia sta provando a crearne alcune intorno i grandi porti del Meridione. Si tratta di una nuova forma di sviluppo per territori visti come strategici.
Per favorire grossi investimenti privati sono previsti crediti d’imposta sino a 50 milioni di euro, con tempi dimezzati per autorizzazioni e con la riduzione degli oneri amministrativi. La Regione Sicilia sta studiando come poter approfittare di questa misura governativa e in tal senso il sindaco di Porto Empedocle ha partecipato ad una riunione in commissione Attività Produttiva all’ARS.
“Abbiamo parlato delle ZES in terza commissione – ha spiegato la prima cittadina Ida Carmina – uno strumento istituito nel 2017 e che adesso si vuole comprendere dove perimetrarlo. In Sicilia ne sono state assegnate due, mentre sono già state utilizzate in altre parti del mondo per creare sviluppo in area con criticità.
Le ZES fanno riferimento, soprattutto alle aree portuali dove sono previsti anche porti franchi. Potrebbero essere veramente importanti come volano per l’economia, soprattutto con il raddoppio del traffico navale nel Mediterraneo, dopo il potenziamento dello stretto di Suez. In Sicilia in base alle Autorità Portuali di Sistema esistenti, saranno previste due ZES di cui una nell’area occidentale ed un’altra ad oriente.
Inizialmente Porto Empedocle era stata esclusa, ma ci siamo subito mossi per impedire che ciò avvenisse, magari partecipando con le altre realtà incluse nella nostra Autorità di Sistema portuale della Sicilia Occidentale che comprende gli scali di Palermo, Trapani e Termini Imerese ed appunto Porto Empedocle”.
Una carta giocata quella del sindaco empedoclino che fa ben sperare per il futuro, anche in considerazione di recenti incontri, avvenuti con il direttore dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale Pasqualino Monti.
A fare da sponda all’idea che le ZES possano rappresentare qualcosa di reale è un altro politico agrigentino, il vicepresidente della Commissione Attività Produttive Michele Catanzaro che nel suo ottimismo resta però abbastanza moderato.
“Abbiamo iniziato un percorso importante – ha commentato l’on. Catanzaro al nostro giornale online – non conosciamo però i tempi esatti, della realizzazione di questo strumento importante visto che dipenderà, anche dal futuro Governo nazionale. I porti che vogliamo trovino priorità nella Sicilia Occidentale sono quelli di Termini Imerese e Porto Empedocle. La ragione è quella che entrambi rappresentano aree industriali e commerciali una volta fondamentali ed oggi in grande affanno”.
L’Amministrazione empedoclina vuole avere un ruolo nel settore della crocieristica, vista la posizione strategica tra la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi, in previsione del potenziamento del porto empedoclino, a giorni è previsto un nuovo incontro con i vertici dell’Autorità di Sistema Portuale, dove si parlerà di potenziare le infrastrutture cominciando dall’indispensabile dragaggio.
Una vicenda che però si intreccia con la zona portuale oggi in mano ad Enel, in attesa di sapere definitivamente come finirà la questione rigassificatore.
Calogero Conigliaro