LICATA. Il Partito democratico agrigentino si stringe attorno al segretario dimissionario a Licata, Massimo Ingiaimo, destinatario di una intimidazione. Insieme ad alcuni rappresentanti di associazioni e della società civile, il Pd si è riunito allo Yachting Club del porto turistico “Marina di Cala del Sole” per manifestare solidarietà alle vittime di intimidazioni e danneggiamenti registrate a Licata nelle ultime settimane. Nella sala del porto c’erano, all’incirca, un centinaio di persone. Da Massimo Ingiaimo è arrivata la richiesta di maggiori controlli alle forze dell’ordine.
“Ringraziamo – ha detto l’ex segretario del Pd di Licata – prefetto e questore per i cinque, nuovi, agenti trasferiti a Licata, ma forse serve uno sforzo maggiore viste le esigenze della città che è grande. Il trasferimento va nella direzione giusta, ma serve uno sforzo maggiore per assicurare un controllo efficace del territorio”. Da Ingiaimo è arrivata anche la “proposta, rivolta a sindacati ed associazioni, ma anche alla chiesa, di costituite un fronte civico, mettersi insieme per scambiare esperienze ed informazioni utili a comprendere i fenomeni sociali. Uno strumento utile alla politica”. Il segretario provinciale, Peppe Zambito ha aggiunto: “Licata, una città ferita, da anni con gestioni amministrative che per motivi diversi, non hanno dato stabilità, mortificando una comunità per la stragrande maggioranza per bene e desiderosa di uscire da una crisi decennale. E’ preoccupante che proprio mentre le forze politiche sono impegnate nella costruzione delle liste per le prossime amministrative, qualcuno mira a creare un clima di incertezza”. “Una situazione preoccupante, che accanto all’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura, necessita di una chiara presa di posizione delle forze politiche – aggiunge Zambito – e una partecipazione attiva della società civile, per rigettare insieme ogni forma di intimidazione violenta e mafiosa. Licata merita una nuova stagione di sviluppo culturale ed economico. Licata non va lasciata da sola!”. “Il Partito democratico – conclude il segretario provinciale – esprime vicinanza a Massimo Ingiamo, e alla sua famiglia. Massimo è persona perbene, in questi anni difficili, protagonista di un grande sforzo politico in favore della comunità licatese, promuovendo sempre i valori di legalità. Insieme a lui, continueremo nel nostro impegno politico e civile in favore di una città ferita che, siamo sicuri, riuscirà ad isolare quanti continuano a seminare paura e a ritrovare la strada del riscatto sociale che merita”.
In città, nelle scorse settimane si sono registrate due intimidazioni col fuoco ad altrettanti uomini politici. In via Amendola era stato incendiato il portone dell’abitazione della madre di Antonello Pira, assistente parlamentare all’Ars del gruppo Popolari ed autonomisti. Mentre una settimana più tardi era stato preso di mira il segretario cittadino dimissionario del Partito democratico, Massimo Ingiaimo. Anche a lui è stato incendia la porta d’ingresso dell’abitazione in via La Malfa, una traversa di via Gela. Per non parlare anche dei danneggiamenti, furti e tentati furti che si sono registrati nel centro cittadino. Tanto che il Prefetto, Dario Caputo, ha fatto visita in municipio ed all’indomani dall’incontro con il commissario straordinario Maria Grazia Brandara, il Questore ha disposto il potenziamento del commissariato locale con l’innesto di 5 nuovi agenti.