I PERCORSI DEL GUSTO
Il nuovo menu è tutto da scoprire. Lo chef? Un talento.
Osteriera dei pastai: dove passione e talento sono di casa.
GUSTO & BONTA’
MARILENA PATTI
Atmosfera intima nel cuore del centro storico di Agrigento. Un menu nuovo, raffinato ma anche innovativo quello che ci propone Alessandro Rizzo dell’ Osteria dei Pastai, ristoratore per passione. In un piovoso sabato sera un ottimo calice di Grillo Aquilae ci riscalda in attesa di assaporare l’ antipasto preparato dallo chef Giuseppe Mangione. La mise en place e’ semplice ma efficace. La bottiglia di acqua e’ in vetro cosi’ come deve essere. Il legno fa da padrone, nei tavoli cosi’ come nelle sedute, comode, pochi posti ma la sala e’ decisamente confortevole. All’esterno bella la terrazza panoramica dove, nella bella stagione, e’ possibile pranzare o cenare di fronte l’ antica chiesa di San Pietro e lo storico palazzo che un tempo fu la dimora agrigentina di Luigi Pirandello.
Ma e’ il momento della tartare. Delicatissima al palato e’ la carne di manzo con grani di senape, stracciata e songino, che assaporiamo come prima portata, ma l’ entree, che ci “costringe” a fare la “scarpetta” e’ il cuore di carciofo fritto con patate e speck e scamorza su crema di formaggi; davvero delizioso.
Tra gli antipasti piu’ buoni che abbiamo assaggiato, oserei dire. Continuiamo il nostro viaggio nei sapori, in un’atmosfera informale, un ambiente caldo ed accogliente, circondati da una cantina in bellavista, da dove saltano all’occhio diverse etichette altoatesine; qui c’è passione per il vino. E’ il momento dei fagottini di pasta fresca preparata dalla casa con farina di tumminia con salsiccia, carciofi su fondo bruno. Un abbinamento classico ma che ci sorprende grazie alla delicatezza della pasta.
Profumatissimi gli “Spaghetti della prima volta”. Pasta trafilata al bronzo di ottima qualita’cosi’ come la materia prima: il gambero rosso aromatizzato al passito, con pomodoro secco e capperi. E mentre la colonna sonora che ci accompagna nella nostra serata e’ un compilation degli Agricantus arriva il filetto di manzo con doppia panatura al profumo di camino, assolutamente da provare. La tenerezza della carne e’ enfatizzata dal letto di erbe aromatiche su cui viene servita accompagnata da spicchi di patate arrosto.
Si sa un bravo chef deve anche saper preparare i suoi dessert e Mangione, 26 anni, ha stoffa e si vede. La qualita’ dei suoi dolci meriterebbe un’apertura dedicata del ristorante per poterli assaggiare tutti. Anche il solito tortino di cioccolato qui è diverso. Delicata e non banale anche la cheesecake alle fragole. L’ Osteria dei Pastai e’ senza dubbio tra i migliori ristoranti provati in citta’. Sicuramente consigliato.
Nella foto: al centro Alessandro Rizzo, a destra lo chef Giuseppe Mangione e a sinistra il responsabile di sala Giovanni Pastore.