Operazione Montagna, i summit anche nei bar. La paura del favarese Quaranta di un attentato
Emergono particolari sull’operazione Montagna che disarticolato, a parere degli investigatori, le cosche mafiose della zona montana dell’agrigentino.
Emerge che i boss e i gregari del cosiddetto “mandamento della Montagna” si incontravano in luoghi particolaremente affollati, come ristoranti, centri commerciali e bar.
Summit documentati dalle intercettazioni dei carabinieri, summit che vedevano la partecipazione quasi sempre delle stesse persone con i boss che comunicano con scambio di “pizzini”.
Gli incontri avvenivano anche in zone sperdute dell’agrigentino, del palermitano e del nisseno. Almeno quattro sarebbero stati tenuti a San Biagio Platani, nella casa di Giuseppe Nugara, 53 anni, considerato elemento di spicco della famiglia mafiosa locale.
Un altro particolare racconta invece della paura dei boss di un possibile agguato. In un incontro tra Nugara e Giuseppe Quranta, il favarese finito anch’egli nell’inchiesta, quest’ultimo rappresenta al Nugara la preoccupazione per una possibile imboscata per la presenza di alcune persone, non meglio identificate inizialmente, davanti la casa del Nugara stesso.