Quattro persone sono state interrogate e sottoposte all’esame dello “Stub”
Trapelano, da indiscrezioni di stampa, i primi particolari sull’omicidio di Favara, avvenuto giovedì mattina. Emanuele Ferraro, muratore di 41 anni, sarebbe stato raggiunto da cinque colpi di arma da fuoco, sparati a distanza ravvicinata. Il fatto è avvenuto alle 9,30 e chi ha sparato probabilmente aveva il volto coperto. Ferraro è stato tallonato dal killer mentre si avvicinava ad un Fiat Fiorino, parcheggiato sul luogo dell’agguato. Sembra che la vittima non abbia fatto in tempo nemmeno a scappare.
Intanto gli investigatori lavorano senza sosta per chiarire le esatte dinamiche di quanto è accaduto (Guarda il video).
La Polizia ha esaminato i filmati acquisiti grazie ad alcune telecamere di video sorveglianza. Le immagini potrebbero essere utili agli investigatori per le indagini. Gli agenti della polizia inoltre hanno effettuato diverse perquisizioni. L’obiettivo è quello di individuare la Y10 avvistata sul luogo del delitto, via Diaz e che, subito dopo si sarebbe repentinamente allontanata.
Nella serata di giovedì, si legge sul GDS, negli uffici della Questura di Agrigento, dovrebbero essere state quattro le persone sottoposte all’esame dello “Stub” e poi ascoltate, dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura. L’esito del tampon kit dovrebbe essere – ma anche su questo fronte mancano conferme ufficiali – negativo.
L’omicidio di Emanuele Ferraro sarebbe correlato alla “faida” che è in corso, da metà settembre del 2016, fra Favara e Liegi, in Belgio.