Nessuna “Fake News”, solo la notizia su Agrigento 2020.
La reazione all’articolo dai noi pubblicato su “Agrigento capitale della cultura 2020”, dove si titola della vittoria della città dei templi, ha scatenato soprattutto nel primo cittadino un opposizione per noi esagerata e comunque assolutamente inaspettata. Abbiamo fatto quello che facciamo sempre, pubblicare fatti e notizie di cui veniamo a conoscenza. Francamente sentirci accusare di “Fake News” ed essere attaccati sui social ci pare chiaramente assurdo oltre che assolutamente gratuito perché del tutto privo di ogni ragionevole fondamento, soprattutto perché nel nostro articolo non solo lodiamo il lavoro svolto da chi ha creduto fortemente sulla candidatura di Agrigento2020, ma anche perché non abbiamo mancato di sottolineare che manca ancora l’ufficialità.
Chi ha letto con un minimo di attenzione si è accorto che si tratta di un articolo di auspicio e in appoggio all’ottimo lavoro fatto, con un titolo forse un po’ sbilanciato e ottimistico. Di fatto avrebbe vinto Agrigento, abbiamo scritto, ma della nomina manca ancora la necessaria formalità. Evidentemente si teme che si gettino ombre sull’autorevolezza della commissione, che a detta del sindaco deve ancora esaminare altre città. Dalle nostre righe volevamo esprimere e chi ci conosce sa bene che abbiamo espresso tutt’altro concetto. Si scrive infatti che la Commissione ha scelto Agrigento perché convinta dal progetto. D’altra parte sono ormai anni che la commissione svolge il proprio lavoro senza ombre e nessuno ha mai biasimato della scelta effettuata. Tutte le città in finale meritano il riconoscimento, ma soltanto uno sarà il progetto risultante vincitore.
Ci auguriamo che vinca Agrigento che se avrà consegnato il riconoscimento, lo riceverà soltanto sulla base di un progetto, di un lavoro di squadra che ha saputo convincere più di tutto e tutti. Se il sindaco a riguardo è scaramantico oppure ha altre perplessità lo dica direttamente al nostro giornale e non affidandosi come fa abitualmente ad un post sui social. Saremo lieti di ascoltarlo e di dar voce a lui come a tutti quelli che non la pensano come noi. Non possiamo accettare invece pressioni, accuse, ingiurie, da chi ritiene che i giornali locali possano essere manipolati o imbavagliati. Nessuno può permettersi dall’alto della sua carica di dirci cosa dobbiamo e cosa non dobbiamo pubblicare. Tantomeno nessuno può intimarci di rimuovere una notizia sol perché la ritiene priva di fondamento.
Esistono i comunicati, le repliche, le integrazioni e le richieste ufficiali di rettifica se è necessario. Accusare chi svolge il proprio lavoro, con impegno, serietà e dedizione, di diffondere “fake news”, come era già accaduto ai tempi del caos dei mastelli della differenziata contribuisce solo a creare confusione e alimentare un clima rovente e sfiducia negli organi di informazione. Piuttosto intimiamo a rimuovere immagini e fotomontaggi che circolano sui sociale e ledono l’immagine del quotidiano. Se Agrigento2020 non riceverà il riconoscimento sarà soprattutto da addebitare a chi fomenta ed alimenta questo clima. E probabilmente l’unica cosa, purtroppo, da pensare al riguardo, è che teme proprio di avere la coda di paglia. (Domenico Vecchio)