AGRIGENTO. Di nuovo a processo il trentaquattrenne Gaetano Licata, di Villaseta, condannato definitivamente a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione “Nuova Cupola” con l’accusa di essere un affiliato della cosca di Porto Empedocle. Licata, insieme ad Alessandro Sottile, 27 anni, è finito a processo con l’accusa di avere minacciato un parente con una pistola. La vittima, peraltro, sarebbe stata brutalmente picchiata con un colpo di casco alla nuca da Sottile. L’episodio è avvenuto il 28 maggio del 2012, poco meno di un mese prima dell’operazione “Nuova Cupola”.
Sottile è accusato di lesioni personali aggravate e Licata di minaccia grave. Quest’ultimo, in particolare, dopo avere incontrato per strada il parente col quale aveva avuto dei precedenti contrasti, avrebbe preso la pistola e chiesto alla moglie, che si trovava insieme a lui in macchina, di spostarsi perché voleva sparargli. L’uomo, poco dopo, sarebbe stato brutalmente picchiato da Sottile che lo aveva colpito – sostiene l’accusa – con un colpo di casco alla nuca. La vittima li ha denunciati e, alcuni anni dopo, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio che è stato deciso dal gup Alfonso Malato. Ieri la falsa partenza del processo che è stato subito rinviato al 17 settembre.