CAMPOBELLO DI LICATA. E’ tornato in libertà l’ex dirigente del dipartimento Ambiente del Comune di Campobello di Licata, Giuseppe Nigro, coinvolto in una vicenda di concussione. Accogliendo l’istanza presentata dal legale di fiducia di Nigro, l’avvocato Salvatore Manganello, il giudice per le udienze preliminari, Francesco Provenzano, ha annullato la custodia cautelare degli arresti domiciliari applicando soltanto la misura dell’interdizione temporanea (per 12 mesi) dai pubblici uffici. Richiesta che il Giudice ha ritenuto ammissibile visto che non c’è più la possibilità di reiterazione del reato, visto che il Comune ha avviato la pratica del licenziamento. Nigro dunque è libero ma dovrà osservare l’interdizione dai pubblici uffici, essendo ancora non definitiva la procedura del licenziamento. Nigro, 49 anni, era agli arresti domiciliari dal settembre del 2017, quando cioè venne arrestato assieme ad un dipendente dello stesso ufficio, Francesco La Mendola (che ha chiesto di patteggiare la pena), autore di un taglieggiamento nei confronti dei titolari della ditta Omnia Srl di Licata, ai quali era stato chiesto il pagamento di una tangente da 3 mila euro per sbloccare il pagamento di una fattura da 8 mila euro per lavori di bonifica ambientale che l’impresa licatese aveva eseguito per conto del Comune di Campobello. In flagranza di reato, i carabinieri arrestarono Francesco La Mendola, ripreso con la mazzetta da 3.000 euro da una telecamera nascosta sistemata nell’ufficio dei titolari della Omnia e fermato all’uscita del cantiere. In quella occasione, il dipendente comunale, che è stato licenziato, ha sostenuto che la mazzetta avrebbe dovuto spartirsela con Nigro, chiamandolo direttamente in causa.