LICATA. Non si ferma l’escalation criminale a Licata. Terza autovettura incendiata nella notte in appena 15 giorni. L’ennesimo rogo ha distrutto la Punto di un giovane disoccupato parcheggiata in via Sante Buoni, una strada stretta del centro storico che collega la via Roma al Corso Serrovira.
Poco dopo le 2 del mattino i vigili del fuoco del distaccamento di corso Argentina sono intervenuti per spegnere le fiamme che avevano avvolto l’utilitaria in sosta. Fiamme che si sono levate altissime tanto da annerire l’intero stabile di due piani sotto al quale la vettura era stata parcheggiata la sera precedente. A dare l’allarme sono stati i residenti della zona, che si sono svegliati sentendo rumori e notando l’auto in fiamme hanno subito composto il 112. Immediatamente, sul posto, in via Sante Buoni, sono arrivati i carabinieri assieme ai pompieri che hanno dovuto lavorare abbastanza sodo per avere ragione sulle fiamme.
I vigili del fuoco sono rimasti almeno fino alle 4 del mattino, e poi, una volta spento il rogo hanno eseguito un sopralluogo per scoprire le cause che hanno originato la prima scintilla. Cause che, secondo quanto riferiscono gli investigatori, sono ancora da accertare. Visto che la strada è a senso unico di marcia ed è un sorta di via di fuga del centro storico è stata disposta l’immediata rimozione della carcassa dell’autovettura incenerita.
Nella zona è rimasto soltanto l’odore acre del fumo che è stato avvertito per tutta la giornata di ieri dai residenti del quartiere. Mentre sul prospetto del palazzo dove era parcheggiata l’auto si nota il nero causato dal fumo.
Sabato scorso, un incendio aveva distrutto la Fiat Panda di proprietà di un operaio, in sosta, in via generale La Marmora, una parallela del rettifilo Garibaldi, nel quartiere Oltreponte.
Prima ancora i pompieri erano intervenuti per spegnere l’incendio che aveva avvolto la Kia Sorento di proprietà di una casalinga del luogo, residente in via Palma. Ed i carabinieri, in quel caso avevano avviato le indagini.
Da non dimenticare che in città, nelle scorse settimane si sono registrate due intimidazioni col fuoco ad altrettanti uomini politici. In via Amendola era stato incendiato il portone dell’abitazione di un assistente parlamentare all’Ars e poi quello del segretario cittadino dimissionario del Partito democratico, in via Ugo La Malfa.