LICATA. Prosegue il lavoro della squadra “Edilizia” della polizia locale di Licata che quotidianamente effettua il monitoraggio del territorio, utile a verificare eventuali violazioni della legge sull’edilizia. Negli ultimi giorni sono stati due i licatesi denunciati per aver realizzato lavori di ampliamento o nuove costruzioni senza licenza edilizia o in difformità rispetto a quanto autorizzato dal Comune. Con le ultime due denunce salgono a 5 le ingiunzioni alle demolizioni, firmate dai dirigenti del dipartimento Urbanistica dall’inizio del mese. Riguardano altrettanti fabbricati nella periferia cittadina o in zone di campagna, che sarebbero stati realizzati abusivamente o comunque in difformità rispetto alla concessione edilizia ottenuta. Nel mese appena passato, quello di febbraio, gli agenti della municipale, agli ordini del comandante Giuseppe Ferraro, hanno denunciato a piede libero quattro persone per abusivismo edilizio. I fabbricati presi in esame sono tre (in un caso sono stati denunciati marito e moglie) e per tutti è stato “avviato l’iter degli accertamenti”. I casi di abusivismo edilizio riscontrati sono stati segnalati ai magistrati della procura della Repubblica di Agrigento. La notizia dei controlli è stata pubblicata all’albo pretorio on line assieme al report mensile dell’attività di contrasto all’abusivismo edilizio. Fenomeno che non accenna a diminuire a Licata nonostante la lotta serrata all’abusivismo con le ruspe che hanno finora demolito 150 dei 219 immobili realizzati senza concessione a ridosso della battigia. Nonostante il pugno duro della Procura della Repubblica di Agrigento e del Comune che dopo anni di silenzio hanno dato inizio al programma di demolizioni, a Licata c’è dunque ancora chi continua a costruire in assenza di concessione edilizia o in difformità rispetto al permesso di costruire ottenuto dal Comune. La prassi è semplice: sono gli agenti della Polizia Municipale rilevano gli abusi e trasmettono gli atti all’Urbanistica. I tecnici comunali, rilevato che gli immobili non possono essere sanati, possono disporre la demolizione. Per ottemperare all’ingiunzione i proprietari dello stabile in questione hanno 90 giorni di tempo, qualora non lo facciano il loro edificio verrà acquisito al patrimonio del Comune e dovrà essere l’ente, successivamente, ad eseguire l’abbattimento. Nel 2017 le ordinanze di demolizione firmate dall’Urbanistica erano state una cinquantina circa. E ciò malgrado dal 20 aprile del 2016 siano state abbattute quasi 150 villette al mare costruite in aree in cui il vincolo di inedificabilità è assoluto. Proprio in questi giorni sono in azione le ruspe per le demolizioni degli immobili abusivi edificati nella fascia dei 150 metri dalla battigia, in zona con vincolo ad inedificabilità assoluta. Operai e mezzi sono al lavoro al Pisciotto per abbattere due villini al piano terreno che rientrano tra quelli per i quali è stata ordinata la demolizione, perché realizzati, senza autorizzazione e senza licenza edilizia, nella zona col divieto più assoluto di edificare. L’intervento segue quello eseguito appena la settimana scorsa in un’altra zona balneare licatese, in contrada Torre San Nicola. Qui è stato buttato giù dalle ruspe un villino al pian terreno. E’ l’impresa edile, la Costruendo di Messina (che si è aggiudicata una gara, sempre indetta dal Comune di Licata per la demolizione di abusi minori, vale a dire verande, tetti, porte o finestre realizzate senza concessione edilizia o in difformità rispetto a quanto autorizzato dall’ufficio tecnico) a proseguire l’opera della prima ora della ditta Patriarca di Comiso che ha esaurito la dotazione finanziaria dell’appalto assegnato nel 2015. Presto entreranno però, in azione, le ruspe della terza impresa: il Consorzio stabile “Conpat” di Roma che ha vinto la relativa gara d’appalto per eseguire le demolizioni di una ottantina di fabbricati per la somma di 265.371 euro. L’appalto avrà una durata di due anni ed i lavori sono finanziati con fondi del Comune di Licata. Con la somma approntata dal Comune di Licata, che poi si rivarrà sugli ex proprietari, potranno essere demoliti, in due anni, gli stabili che completano la lista dei 219 villini acquisti al patrimonio comunale in quanto realizzati senza licenza edilizia e in assenza di concessione in sanatoria perché realizzati in zone con vincolo ad inedificabilità assoluta.