Nelle campagne dell’Agrigentino a Bivona, Menfi, Campobello di Licata, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice e Cammarata. Sono state ispezionate dieci aziende e sono stati trovati 37 lavoratori in nero.
Sistema di reclutamento della manodopera attuato ad opera dei caporali e lavoro nero nelle campagne di Palermo, Agrigento e Trapani. I carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro hanno trovato 44 lavoratori in nero nelle zone di Camporeale, Contessa Entellina e Poggioreale, Bivona, Menfi, Campobello di Licata, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice, Cammarata e Marsala. Sono scattate sanzioni e ammende per un totale di 145mila euro per caporalato e lavoro nero.
In particolare, Lavoro di Agrigento, supportati dai militari del Comando Provinciale di Agrigento, nelle ultime due settimane hanno eseguito una serie di accessi nell’agro di Bivona, Menfi, Campobello di Licata, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice e Cammarata (AG).
All’interno di 10 aziende ispezionate sono stati individuati 37 lavoratori in nero e, conseguentemente, due attività imprenditoriali sono state sospese mentre altre cinque no, ai sensi della circolare del Ministero del Lavoro 33/2009, per non arrecare danni al raccolto. Quattro imprenditori sono stati deferiti a piede libero per aver installato un sistema di videosorveglianza senza l’autorizzazione dell’ I.T.L. di Agrigento e per non aver sottoposto alla prescritta visita medica 1 lavoratore minorenne. Nel complesso, sono state contestate sanzioni amministrative e ammende per 110.000 euro in danno dei titolari.
Infine a Marsala, un 51enne titolare di una azienda di zootecnia, è stato denunciato alla procura della repubblica con l’accusa di caporalato. Inoltre l’imprenditore dovrà pagare circa 24.000 euro di sanzioni amministrative. Dalle indagini dei carabinieri del Nil è emerso che il 51enne, risultato sconosciuto all’Inps e non iscritto alla Camera di Commercio di Trapani, impiegava due persone di nazionalità rumena in un allevamento di ovini, senza contratto, senza controlli sanitari, senza diritti, pagandoli “con soli 2 euro all’ora”. Secondo quanto scoperto dai carabinieri, l’uomo avrebbe dato loro ospitalità presso la propria azienda, facendo svolgere turni di 11 ore al giorno, 7 giorni su 7. Infine i due rumeni non non sono mai stati sottoposti alle visite mediche. Il datore di lavoro avrebbe dato loro da magiare cibo avariato. L’Asl di Agrigento svolgerà le opportune ed ulteriori verifiche.