“Salvini, chi?”, dice sorridendo la proprietaria di un noto bed and breakfast con vista mare di Lampedusa, meta di moltissimi turisti italiani e stranieri. “Sono tanti gli ospiti che arrivano a Lampedusa – dice – e Salvini è uno dei tanti. Nulla di più e nulla di meno…”. Per lei domani “sarà una giornata come altre”. Per le strade dell’isola qualcuno ne parla, ma molti fanno finta di niente. Lampedusa snobba la visita del leader leghista annunciata per domani sull’isola. Matteo Salvini visiterà prima la Porta d’Europa e poi, accompagnato dalla candidata sindaco della Lega Angela Maraventano, andrà anche al cimitero dei senza nome. Anche la sindaca Giusi Nicolini si limita a dire che Salvini “è un ospite come altri” e che “Lampedusa accoglie tutti” e che “certamente si troverà bene qui”.
L’unica eccezione è rappresentata dai giovani dell’associazione ‘Askavusa’ di Giacomo Sferlazzo. Loro hanno già preparato qualche striscione contro l’arrivo di Salvini. Lo avevano già fatto in passato con i vertici dell’Unione europea, arrivati in massa dopo la strage di Lampedusa. “E’ inutile nasconderlo o fare finta di niente – dice Sferlazzo all’Adnkronos – ci sono dei lampedusani razzisti. Lampedusa non è fatto da un popolo buonista come spesso viene descritto in tv o dai giornali. Ricordiamoci che c’è una candidata a sindaco, come Angela Maraventano, che domani accoglierà Salvini e lo accompagnerà in gito per l’isola e poi lo farà incontrare con degli operatori economici”.
Sferlazzo ha annunciato una manifestazione di protesta, “appenderemo qualche striscione – dice – perché siamo contrari alla sua visita”. Ma certo non ci saranno cortei come quelli di Napoli. Almeno fino a questo momento. “Oggi pomeriggio ci riuniremo – spiega ancora Sferlazzo – e decideremo cosa fare”. Il leader dell’associazione si dice molto “amareggiato” per la decisione degli operatori economici, dagli albergatori ai pescatori, di incontrare Salvini. “Ricordiamoci che il capo degli albergatori è quello che qualche anno fa scrisse una lettera di complimenti per la decisione dell’allora ministro Maroni di effettuare il respingimento in mare dei migranti”. Per Sferlazzo, l’arrivo di Salvini è solo una “passerella, userà la nostra isola come palcoscenico e basta. Gli servirà come cassa di risonanza”.
Pippo Lo Verde, che gestisce una nota società di diving a Lampedusa e che dall’infanzia accompagna turisti in barca, si limita a dire: “Per Lampedusa tutto fa brodo… E ho detto tutto”. Mentre Fabio Teresa, proprietario di un bar molto frequentato a Cala Croce, si limita a ricordare una dichiarazione resa da Salvini nel 2013 quando attaccava i giovani del Sud: “Che vadano affan… i giovani del Mezzogiorno – aveva detto al Congresso dei giovani padani – Loro hanno il culto di non fare un ca… dalla mattina alla sera, mentre noi siamo abituati a lavorare”. “Sabato questo signore sarà a Lampedusa – dice Fabio Teresa – il posto più a Mezzogiorno d’Europa”, riferendosi proprio alle accuse di Salvini. Adnkronos.com