“Sono contento di essere qui in Sicilia, ad Agrigento in particolare, nonostante nei disegni ministeriali sarei stato destinato ad un incarico totalmente diverso ed in altro posto. La scelta, il Ministero l’ha intrapresa, a seguito della nota bufera giudiziaria che ha coinvolto anche il Prefetto Diomede, che sono certo uscirà pulito dalla vicenda. Una vicenda che non deve ripercuotersi sulla Prefettura”.
Sono queste le prime parole a caldo, incontrando la stampa, del neo capo della Prefettura agrigentina Dario Caputo che ha preso il posto, come ben noto, di Nicola Diomede. Si è presentato affiancato dalle collaboratrici Lea Passalacqua ed Elisa Vaccaro. Assente, invece, il vicario Giovanna Termine poichè impegnata a Corleone.
Un uomo delle Istituzioni professionale, fermo, deciso, pacato e molto disponibile al dialogo. “Vengo– ha continuato- con lo spirito di chi, nei limiti delle proprie capacità e risorse, si prefigge di fare qualcosa e vuole dare un contributo a questa società tentando di accrescere lo sviluppo e apportando miglioramenti rispetto alla situazione attuale”.
Il nuovo prefetto Caputo, di Napoli, è pronto ad ogni emergenza che attanaglia la città di Agrigento ma in particolare ha maturato-come da lui stesso sottolineato- esperienza nell’immigrazione, che conosce più diffusamente avendo lavorato al Dipartimento dell’Immigrazione e di conseguenza avendo assistito alle problematiche inerenti. Ma anche allo stesso modo ci sono argomenti di natura generale che riguardano la gestione degli enti locali che lui conosce altresì bene in quanto ha pure prestato servizio al Dipartimento che si occupa dei rapporti con gli enti locali appunto.
In ultimo, ha fatto un’esperienza molto formativa a livello di gestione di importanti risorse comunitarie che fanno capo al Ministero dell’Interno, messe a disposizione del Sud per colmare il divario socio-economico, in cambio però di correttezza, rigore e garanzia massima del rispetto delle normative che presidiano alla tutela del bilancio comunitario.
“Provengo dalla scuola di Roberto Sorge, un grande prefetto di origini catanesi- ha tenuto a sottolineare Caputo rispondendo alle domande dei giornalisti- che ho avuto l’onore di conoscere a Pordenone e vorrei seguire il suo esempio, anche andando da ogni sindaco comune per comune per una visita”.
Il prefetto ha mostrato, dunque, la viva volontà di volere essere pronto all’ascolto conscio delle problematiche che investono il territorio agrigentino nella sua interezza.