L’assessore Salvo Urso e il sindaco Ida Carmina parlano ai cittadini del dissesto finanziario nelle casse del Comune. Difficilissimo far quadrare i bilanci.
“Da quello che era un avanzo di amministrazione – ha detto l’assessore Salvo Urso – si è passati ad un pesante disavanzo di 8.718.000 euro che si somma alle 125 istanze creditizie non pagate, per un totale di 16 milioni e mezzo accertati“.
“Abbiamo avuto diverse interlocuzioni con la Corte dei conti e con i revisori dei conti. E ci siamo accorti che il rendiconto del 2014 era sbagliato. Firetto – ha spiegato Ida Carmina – andandosene, per candidarsi a sindaco di Agrigento, dichiarò che lasciava il Comune con 3 milioni e 600 mila euro di attivo. In realtà non era così. Nel rendiconto del 2014 era saltata una voce, la voce per cui oggi l’ex sindaco e l’allora dirigente finanziario sono stati citati in giudizio dalla Procura della Corte dei Conti. Dal rendiconto era saltata la voce di 3 milioni e 800 mila euro. Dai tre milioni e 600 mila euro che, dunque, venivano lasciati come avanzo, secondo le dichiarazioni di Firetto, se si tolgono – ha proseguito l’attuale sindaco di Porto Empedocle – i tre milioni e 800 mila, c’è già un disavanzo. Abbiamo anche provveduto a rifare, con un’operazione lunga e complicatissima, il riaccertamento straordinario dei residui”.
“Da un riaccertamento positivo si è passati a un disavanzo di quasi 9 milioni euro. Se non si fosse potuta effettuare questo riaccertamento straordinario si imponeva che questo disavanzo dovesse essere recuperato in 3 anni dall’ente. Avremmo dovuto, quindi, dichiarare un ulteriore dissesto. E’ impossibile che un ente possa recuperare, in condizioni di dissesto, 9 milioni di euro in tre anni. Per passare da un avanzo ad un tale disavanzo – ha proseguito Ida Carmina – la pate dei residui passivi era mal distribuita, mal evidenziata. Dopo aver operato in Giunta questo riaccertamento, ci siamo prodigati a fare il rendiconto. Prima ancora era stato fatto un bilancio di previsione 2015, che a quanto mi dicono i tecnici, – prosegue il sindaco – siccome si partiva dal rendiconto 2014 viziato anche il previsionale 2015 era viziato. E’ stato difficilissimo fare la quadratura di bilancio rendicontale, cioè a chiusura, di dati sbagliati”.
Con queste parole si esprime il Sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina, parlando del disavanzo risalente al 2015, che sommato, arriva alla cifra di 16 milioni e mezzo di euro. Ida Carmina si rivolge ai cittadini spiegando che la giustizia sta facendo il suo corso, riscattando in primis la cittadinanza che ha pagato le conseguenze tragiche di un’amministrazione scellerata. Come spiega la Carmina, infatti, sono stati citati a giudizio dalla Procura della Corte dei Conti, guidata da Gianluca Albo, l’attuale sindaco di Agrigento Calogero Firetto e l’allora Dirigente Finanziario del Comune di Porto Empedocle Salvatore Alesci con la contestazione di danno erariale. Risulta infatti che non sono mai stati sanati dei sospesi del 2012 e 2013, pur avendo le cifre a disposizione. Inoltre, diverse interlocuzioni con la Corte dei Conti e con i Revisori dei Conti hanno portato ad appurare il vizio nei vari rendiconti.
IL SINDACO FIRETTO HA AFFIDATO LA SUA REPLICA AD UN COMUNICATO STAMPA:
DICHIARAZIONE DEL SINDACO DI AGRIGENTO, LILLO FIRETTO “Sono un Amministratore pubblico e come tale riconosco a tutti il diritto di critica. Del resto gli attacchi alla mia persona sono talmente frequenti per qualsivoglia pretesto, da non fare più notizia. Comprendo e ritengo legittimo che gli avversari politici sfruttino occasioni come queste per denigrare il mio operato e non mi sorprende che a strumentalizzare la vicenda siano soggetti “interessati” come il nuovo sindaco di Porto Empedocle e il suo entourage. Posto che la mia posizione sulla vicenda è stata espressa in occasione della nota che ho ritenuto di dovere immediatamente diffondere dopo la notizia della mia citazione in giudizio innanzi la Corte dei Conti, e che non è mia intenzione, se non altro per il rispetto che nutro verso la Magistratura contabile, entrare pubblicamente nel merito delle accuse che mi vengono mosse, se non per ribadire l’assenza di qualsivoglia mia responsabilità, immediatamente percepibile da chi ben conosce la macchina amministrativa e la ripartizione di competenze che vi sottende, non posso non evidenziare che quella che viene definita, con evidenti fini propagandistici, “operazione verità” altro non è che il tentativo di mascherare le proprie inefficienze, vedi da ultimo lo sciopero ad oltranza dei netturbini. Quel che mi sorprende invece, da qui l’inappropriata scelta del titolo della Conferenza Stampa e la disinvoltura con la quale si affermano per “come accertati” , fatti e responsabilità che, invece ed ancora, sono tutte da accertare: e proprio in questa anticipazione di giudizio risiede il carattere illazionistico e diffamatorio delle accuse, che suonano di “sentenze anticipatorie”, che senza remore si è ritenuto di profferire. Con serenità e fiducioso di un celere e favorevole epilogo, mi sottopongo al giudizio della Magistratura contabile a quelle che saranno le relative decisioni, ma di certo sarà mia cura, avendo già investito il mio legale in tal senso, di perseguitare tutti coloro che nell’esercitare il diritto di critica, ne travalicheranno i confini, anticipando sentenze che ad altri compete di emettere”.