LICATA. E’ scontro tra l’opposizione in Consiglio comunale, rappresentata dal Movimento cinque stelle e l’assessore alle Finanze, Domenico Raneri. Motivo del contendere l’allarme lanciato dal componente della giunta guidata da Pino Galanti, sulla situazione di deficit dei conti pubblici che potrebbe portare al dissesto. Raneri, che è stato nominato assessore a giugno, dopo la vittoria elettorale di Galanti alle amministrative, prima aveva ricoperto la carica di consulente “a titolo gratuito” per le politiche finanziarie del Comune di Licata quando l’ente era amministrato dal commissario Maria Grazia Brandara.
Ed a questo punto i consiglieri pentastellati: Vincenzo Carità, Jenna Ortega e Melania D’Orsi si chiedono come è possibile che Raneri non si sia reso conto della situazione economico – finanziaria nei mesi precedenti e stia dichiarando solo adesso lo stato di criticità in cui verserebbe il Comune? “Il riscontro illustrato proprio dall’assessore Raneri – scrivono in una nota i consiglieri Vincenzo Carità, Jenna Ortega e Melania D’Orsi – emerge a quasi due mesi dell’insediamento dell’attuale amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Galanti e dopo un’approfondita analisi.
È opportuno però, attenendoci a tali dichiarazioni, fare luce su alcune evidenti ambiguità: Raneri era stato nominato già consulente ed esperto in bilancio e tributi il 19 Dicembre del 2017, dal commissario Mariagrazia Brandara. “Come mai, in piena campagna elettorale, l’attuale sindaco e la sua squadra decantavano solo soluzioni ai problemi e oggi possediamo solo insoliti interventi? Inoltre l’assessore Raneri parla di “pignoramento da parte della società Saiseb”, ma: perché non spiegare ai cittadini in cosa consiste il lodo Saiseb e chi lo ha causato? Forse si tace in merito perché sarebbe compromettente – concludono i Cinque Stelle – far sapere ai cittadini che molti di coloro i quali hanno cagionato questo debito continuano tuttora ad essere parte politica integrante di questa maggioranza?”
Pronta la replica di Raneri. “Contesto fermamente – scrive Raneri – l’affermazione che lo scrivente “non si sarebbe reso conto” della situazione e ciò in quanto i firmatari della nota in commento non sono a conoscenza delle evidenze che sono state periodicamente rappresentate dallo stesso al commissario Brandara. Se poi l’accusa dovesse consistere nel non aver reso pubblici i dati, è sufficiente rilevare che il ruolo di un assessore è cosa diversa da quello di un consulente. Al consulente spetta solo il compito di verificare e consigliare opportune soluzioni. Un assessore, per quanto tecnico, ha un ruolo politico. Oggi questa amministrazione ha la grande opportunità di avere reclutato professionisti prestati alla politica e non “professionisti della politica”. Perciò appare giusto e doveroso comunicare ai concittadini lo stato di dissesto ereditato, certamente non imputabile all’attuale amministrazione. La situazione del Comune richiedeva l’impiego di misure di carattere straordinario già nella trascorsa gestione; gestione nella quale, ad esempio, si è sforato il Patto di Stabilità e si è accresciuto lo stock di debiti senza porre in essere interventi di risanamento. Tali interventi di carattere straordinario si presentano oggi come improcrastinabili se tutti noi abbiamo a cuore le sorti della nostra comunità a prescindere dal colore politico”.
Rispondono ancora i consiglieri 5 stelle: “Ciò di cui ci stiamo occupando è fare chiarezza e pretenderla per il bene della città. Ci teniamo a sottolineare – concludono Carità, Ortega e D’Orsi -che siamo a disposizione dell’amministrazione, della città e dei cittadini per formulare le nostre proposte rispetto gli impegni assunti con la cittadinanza. Suggeriamo all’assessore e all’amministrazione tutta di informare la sul Bilancio consuntivo, bilancio di previsione, tributi e costo del servizio (disservizio) dei rifiuti”.