Il gup del Tribunale di Agrigento, Francesco Pronvenzano, ha condannato Gioacchino Cassaro, 39 anni, a un anno e due mesi di reclusione, per turbativa d’asta e falso. Per lo stesso reato, scrive Grandangolo, è stato rinviato a giudizio un altro imprenditore, Vincenzo Picarella, 45 anni. La vicenda nella quale i due sono coinvolti è quella dell’affidamento della gestione della piscina comunale di Aragona. Un appalto di dieci anni aggiudicato con false documentazioni e mancanza di un requisito necessario. I due imprenditori parteciparono alla gara attestando di avere un requisito, cioè quello di avere maturato esperienze nella gestione di piscine pubbliche, nei tre anni precedenti, requisito attestato con un documento giudicato dall’accusa falso.