Fortitudo ti presento il tuo avversario: VIRTUS ROMA
di Michele Bellavia
La vittoria contro la NPC Rieti, rilancia le ambizioni della Fortitudo Moncada Agrigento in chiave playoff; gli uomini di coach Franco Ciani, impegnati in trasferta a Roma contro la Virtus, sono chiamati a dare continuità al buon momento di forma generale, provando a violare il PalaTiziano.
Sul versante opposto, i giallorossi sono in crisi profonda: dieci giorni fa, la società ha sollevato dall’incarico coach Luca Bechi, a sua volta subentrato a Fabio Corbani. Al suo posto è arrivato Piero Bucchi. L’esperto coach bolognese, dalla solida carriera nella massima serie con squadre del calibro dell’Olimpia Milano, Brindisi e la V.L. Pesaro, avrà l’arduo compito di ottenere la salvezza diretta evitando la lotteria dei playout. L’impresa è già in salita, visto l’amaro debutto casalingo, terminato all’overtime con la sconfitta ad opera della Pasta Cellino Cagliari.
CHE PARTITA SARÀ? — Difficile fare previsioni. I virtussini hanno messo in evidenza un buon potenziale offensivo (media di 79.6 – 5° attacco del girone), a fronte di una difesa non proprio impeccabile (media di 82.7 punti subiti – 4^ peggior difesa del girone); sono penultimi in classifica (14 punti), e per invertire il trend negativo, devono più che altro fare leva su loro stessi; Bucchi potrà aver cambiato qualcosa, ma i giocatori quelli sono, e quelli scendono in campo. I due americani, Thomas e Roberts, hanno carettistiche tecniche complementari e hanno tanti punti nelle mani; la componente italiana del roster comprende giocatori di grande esperienza e talento come Aristide Landi, Massimo Chessa e Davide Parente.
THE SLASHER — Aaron Thomas. Americano di Cincinnati, classe ’91, Thomas è il classico giocatore votato ad attaccare il ferro a tutti i costi. Ottimo realizzatore – più di 20 punti di media a partita, 4° bomber del girone ovest – ha buone doti di rimbalzista (quasi 4 a partita) ed è anche votato a giocate spettacolari. Nonostante ciò, c’è la concreta possibilità che il giocatore possa essere tagliato alla luce delle sue prestazioni altalenanti, o forse sarebbe meglio dire irritanti, perché essere grandi realizzatori non significa automaticamente fare il bene della squadra.
THE SPREE — Lee Roberts. Americano di Seattle, classe ’87, Roberts possiede grande prestanza fisica e versatilità, ha discrete capacità balistiche e gioca con efficacia spalle a canestro. Mette a referto quasi 20 punti a partita (5° bomber del girone ovest), con più di 8 rimbalzi.
Probabile starting five: Chessa, Maresca, Parente, Thomas, Roberts.