A Favara si dice “VAJU a CHIAZZA”
E’ l’espressione, usata per la raccolta delle poesie del compianto Luigi Casà; un’espressione che sento spesso e che mi è immediatamente balzata in mente a sentire ieri Papa Francesco, che a Cesena, incontrando i cittadini, parlava del valore emblematico che in democrazia ha la PIAZZA
A Favara “VAJU a CHIAZZA” così come sempre diceva ai suoi familiari ed amici il poeta favarese Luigi Casà, -(uomo molto impegnato nel politico e nel sociale, scomparso ultra ottantenne nel 2011) – è la tipica espressione popolare che indica la piazza principale della città, ancora dedicata a Cavour, e così indicata in tutti i documento ufficiali.
Diciamo ancora, perché da qualche tempo sul nome, è in corso un’animata, vivace discussione che aveva già portato l’ex-sindaco Manganella, proprio negli ultimi tempi del sua mandato, a decretarne il cambiamento, togliendo il nome dello statista piemontese, e rinominandola piazza Castello. Ma nuova Amministrazione appena insediata, con una delle prime delibere ha annullato quanto deciso da Manganella, e perciò la Piazza continua a chiamarsi ancora Cavour, in attesa di adoperare “processi partecipativi e decisionali rivolti al maggior numero possibile di cittadini, associazioni e imprese”, anche in considerazione che di fatto nessuno aveva preso in considerazione tale cambiamento e tutti, anche dal punto di vista istituzionale e ufficiale, continuavano a chiamarla e a scrivere Piazza Cavour.
Diversi i nomi proposti, anche di favaresi illustri, ma qualunque scelta possa legittimamente essere fatta, il popolo continuerà a chiamarla la PIAZZA per eccellenza, da distinguerla da altre pur belle piazze che ci sono in città; e che in gergo siculo-favarese, con la tipica melodiosa cadenza su dice “ A’ CHIAZZA”.
Forse tutta la discussione sul nome potrebbe anche concludersi decidendo a grande maggioranza di chiamarla “Piazza del Popolo”.
Perché il popolo da sempre la considera come la vera piazza, la sua piazza; e con motivazioni che si sono aggiunte a quelle del passato, bisogna dire che soprattutto negli ultimi anni, da parte di tanti giovani, oltre che tradizionalmente dai più anziani, Favara ha riscoperto il gusto della propria PIAZZA.
Piazza del Popolo, o semplicemente “la Piazza”, perché a Favara è davvero del popolo; spazio pubblico in cui ci si incontra, si discute si prendono decisioni rilevanti per la città nel suo Palazzo Comunale, e prima da parte di tanti Consiglieri Comunali troppo spesso discusse proprio nei diversi locali pubblici della piazza.
Insomma questa piazza per dirla proprio con Papa Francesco per Favara e davvero “un luogo emblematico, dove le aspirazioni dei singoli si confrontano con le esigenze, le aspettative e i sogni dell’intera cittadinanza; dove i gruppi particolari prendono coscienza che i loro desideri vanno armonizzati con quelli della collettività”.
Forse questo, con maggiore frequenza, negli ultimi anni, non avviene, e Favara poi ne piange le conseguenze.
Chiamarla Piazza del Popolo potrebbe contribuire ad orientare anche meglio nella giusta direzione tutti gli incontri, compresi quelli di divertimento che negli ultimi anni si sono moltiplicati. Ma che non devono far dimenticare i veri problemi della città. Sarebbe un guaio abbastanza serio se il divertimento facessero dimenticare del tutto i problemi della città !
Piazza come luogo di incontro anche per armonizzare i desideri propri con quelli della comunità per il bene comune.
Come favaresi sentiamo rivolte a noi queste parole del Papa: “…in questa piazza bisogna apprendere ( e capire !) che, senza perseguire con costanza, impegno e intelligenza il bene comune, nemmeno i singoli potranno usufruire dei loro diritti e realizzare le loro più nobili aspirazioni”.
Diego Acquisto