AGRIGENTO. Il presunto boss agrigentino è stato assolto, l’uomo ritenuto suo complice, un manovale, è stato invece condannato a 4 anni di carcere. La sentenza emessa dal Giudice per le udienze preliminari di Palermo, Fabrizio Molinari parla chiaro: Antonio Massimino non ha nessuna responsabilità per l’episodio di estorsione, contestato dalla Procura, ai danni di un imprenditore agrigentino, mentre il suo fidato uomo, si.
Durante la requisitoria al processo che si è celebrato col rito abbreviato a Palermo davanti al Gup scaturito dall’inchiesta, condotta dalla Dia di Agrigento agli ordini di Roberto Cilona, su una estorsione in danno di due imprenditori di Agrigento, Ettore e Sergio Li Causi, i Pubblici ministeri della Dda Alessia Sinatra e Claudio Camilleri dopo oltre un’ora di intervento, avevano chiesto di condannare a dieci anni di reclusione Antonio Massimino ed a sette anni Liborio Militello. La pubblica accusa, contestualmente, aveva chiesto la trasmissione degli atti in Procura per ciò che concerne la deposizione del teste (chiamato a deporre dalla difesa degli imputati) Salvatore Gambino, 46 anni, agrigentino, titolare di una ditta di impianti elettrici che era stato coinvolto, in un primo momento quale mandante di un episodio estortivo prima che la sua posizione venisse archiviata. Per lui i due pubblici ministeri, che hanno depositato due conversazioni intercettate del 7 novembre 2016, hanno avviato un procedimento penale con l’accusa di falsa testimonianza.