Dario Bartolotta, palermitano di origini agrigentine, è un giovane davvero speciale. A renderlo tale, il suo coraggio e la sua voglia di vita. Ma andiamo per gradi a raccontarvi la sua storia.
Dario, da sempre amante e praticante di sport, nel 2012 ha perso l’uso delle gambe a causa di un incidente stradale con lo scooter. Mentre era in marcia, all’improvviso, qualcuno ha fatto un’inversione ad U tagliandogli la strada. Da lì, solo per miracolo rimasto vivo, ha però dovuto iniziare un lungo percorso. Dopo una prima fase di recupero è stato ricoverato presso il Centro di Riabilitazione Villa Beretta e grazie alla professionalità dello staff medico, ha completato la formazione con il ReWalk, attestandosi in Italia come primo paraplegico, insieme a Manuela Migliaccio, ad aver utilizzato lo strumento. Si tratta di un dispositivo unico nel suo genere perché permette alle persone con paraplegia e in sedia a rotelle di mantenere una posizione eretta, deambulare e salire le scale. Il movimento è possibile attraverso l’integrazione di un esoscheletro da indossare e controllare attraverso un sistema computerizzato e sensori di movimento. Grazie a questo prezioso strumento, ha avuto la possibilità di raggiungere un alto livello di indipendenza motoria e partecipare a gare raggiungendo i primissimi posti. Ma il Rewalk gli ha principalmente fatto realizzare un sogno: quello di sposarsi in piedi al Duomo di Monreale per l’emozione e lo stupore di tutti. Soprattutto per la sua compagna di vita, Giovanna, che gli è stata sempre vicino insieme al resto di parenti ed amici. A quanto pare, è l’unico al mondo ad averlo fatto.
Ha messo il record mondiale per i 12 Km della famosa Strapalermo grazie al suo esoscheletro personale. Una gara di coraggio e speranza per non arrendersi alle avversità della vita. Da qualche mese si sta cimentando in una nuova disciplina paraolimpica denominata Hand Bike. Si allena da poco meno di un anno ed ha effettuato la sua prima gara internazionale a Marina di Massa Carrara dove si è classificato sesto. Una grande soddisfazione considerando che non conosceva completamente questo mondo. In Sicilia ha preso parte al Trofeo Balistreri ove è arrivato primo e poi ha partecipato ad altre gare sempre caratterizzato da grande grinta. E’ una forza della natura, un esempio per coloro che stanno attraversando periodi simili di abbattimento. Come affermato da lui stesso,”quando c’è un problema bisogna affrontarlo a testa alta e raggiungere sempre gli obiettivi, non importa come…ma non abbattersi mai”. E noi abbiamo avuto modo di colloquiare con lui ponendogli delle domande.
– Dario, cosa o chi ti ha dato la forza, fin dall’inizio, di proseguire senza abbatterti?
“La forza per andare avanti e non abbattermi? Ai tempi non ho mollato mai perché avevo accanto una ragazza meravigliosa che mi è stata vicino senza mai lasciarmi e mi sentivo in dovere di mettercela tutta , la mia famiglia, i miei fratelli e sorelle, e la voglia di vivere che non mi ha mai lasciato. Dall’amore delle persone che mi circondano, mia moglie e mio figlio, mi arriva tutto! Nella mia vita ne ho passate tante, sarà stato pure questa la fonte della mia forza”!!
– Qual è il messaggio che vuoi lanciare, quale è il tuo appello a chi sta attraversando un periodo difficile magari post incidente come è successo a te?
“Il messaggio che la vita è bella e non vale la pena stare a casa, ma mettersi sempre in gioco in qualunque modo. Un secondo messaggio è che la disabilità sta negli occhi di chi ti guarda, come diceva Salvatore Balistreri, perché dipende come ti guardano ti mettono delle barriere che se non sei davvero forte ti possono mettere a disagio come se avessi la lebbra e psicologicamente ti distruggono e per evitare ciò molti restano a casa, peggio delle barriere architettoniche. Noi siamo super abili ed io dico sempre che una persona normo dotata non fa tutto quello che faccio io, quindi quando mi guardano con lo sguardo “poveretto” io penso che sono loro i limitati e faccio un sorriso. Dunque, non abbattetevi e uscite da casa dimostrando che amate la vita”.
-Prima di cominciare una gara, a cosa o a chi pensi per trovare la forza di arrivare alla vittoria?
“Prima di una gara mi passano due cose nella mente. La prima è che io già ho vinto perché sono uscito da casa. La seconda è visto che non posso più perdere e quindi una volta che sono qui, tanto vale dimostrare a mio figlio che bisogna mettercela tutta, se no che esempio darei”.
Tantissimi auguri Dario, continua sempre così! Esempio di vita per molti, anzi, per tutti.