“Nessuna collusione con i funzionari della Regione, ma una semplice trattativa – mediata da professionisti e avvocati –per acquisire un terreno adiacente al proprio hotel». La difesa dell’albergatore agrigentino Enzo Sinatra, 82 anni, finito il 15 marzo agli arresti domiciliari con l’accusa di abuso di ufficio e falso, chiede l’annullamento del provvedimento restrittivo al tribunale del riesame. Sinatra è accusato di essersi appropriato con mezzi fraudolenti di un terreno di 2.200 metri quadrati, adiacente a Villa Genuardi e quindi confinante con l’”Hotel della Valle” di Agrigento di cui è proprietario, a un prezzo stracciato di poco più di 10 mila euro e in maniera illegale perché non si poteva alienare «in quanto ricadente su un’area di interesse archeologico”.
L’avvocato Antonino Gaziano, si legge sul Gds, ribadisce quanto aveva già detto lo stesso Sinatra in occasione dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Francesco Provenzano che, in seguito, aveva comunque rigettato la richiesta di revoca della misura utilizzando anche termini piuttosto coloriti.