RAVANUSA. Non truffò l’ex Provincia di Agrigento. Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di via Mazzini, Alfonso Malato ha assolto “perchè il fatto non sussiste” il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, accusato di falso e truffa aggravata ai danni dell’ente.
La vicenda si riferisce al periodo compreso fra il 2011 e il 2013, quando D’Angelo era consigliere provinciale. Secondo l’accusa, rappresentata in udienza dal pm Emiliana Busto che aveva chiesto la condanna a un anno e otto mesi, D’Angelo avrebbe simulato la sua assunzione fittizia alle dipendenze dell’azienda D&D Service che si occupa di realizzare impianti fotovoltaici. Questo al fine di ottenere i rimborsi che la legge garantisce ai componenti di alcuni organismi elettivi, fra cui i consigli provinciali, che si devono assentare dal lavoro per adempiere al proprio mandato istituzionale. Per questo, secondo l’ipotesi accusatoria che non ha retto al vaglio del processo, D’Angelo avrebbe simulato l’assunzione per ottenere che fosse la Provincia regionale a pagargli lo stipendio senza andare al lavoro.
“Oggi è la festa della Madonna del Carmelo. Ringrazio la Madonna e il mio legale Giuseppe Scozzari”, sono state le parole di D’Angelo presente alla lettura del dispositivo.
Assolti anche i responsabili della società, accusati di avere simulato l’assunzione di D’Angelo con le mansioni di addetto al marketing. Si tratta di Graziella Naro, 30 anni, di Campobello, legale rappresentante della società; e Pietro La Mattina, 47 anni, socio della stessa attività, anch’egli di Campobello. La pena proposta, nei loro confronti, da parte del pm era di un anno e quattro mesi. Un’altra contestazione mossa a D’Angelo riguardava il trasferimento della residenza a Palermo, ritenuto dalla Procura fittizio, nel periodo compreso fra il settembre del 2010 il luglio del 2013. In questo modo D’Angelo avrebbe incassato indebitamente circa 27 mila euro di rimborsi chilometrici. Ed anche in questo caso è stata decisa l’assoluzione.
NELLA FOTO IL SINDACO DI RAVANUSA CARMELO D’ANGELO COL PADRE NINO E COL FRATELLO LUIGI