CANICATTI’. E’ stato trovato con il tablet rubato che avrebbe dovuto restituire, assieme ad un cellulare ad una donna solo dietro pagamento di una somma di denaro.
Il “cavallo di ritorno” mette nei guai un diciottenne di Canicattì, Simone Gennaro, già sottoposto a misura cautelare per altri reati, arrestato in flagranza del reato di tentata estorsione e ricettazione, dagli agenti del commissariato di pubblica sicurezza della città, coordinati dal vice questore Cesare Castelli. Il giovane è stato sorpreso da personale della sezione Volanti del Commissariato, in servizio di prevenzione e repressione dei reati, mentre tentava di farsi consegnare del denaro da una signora, quale illecito profitto della restituzione di un cellulare rubato poche ore prima nell’abitazione della donna. Gli agenti sono riusciti a rinvenire, nei pressi del luogo dell’arresto, dove stava avvenendo l’illecita contrattazione, un tablet (in uso al piccolo figlio della signora) precedentemente asportato in occasione del furto, che è stato quindi, prontamente restituito alla parte offesa del reato.
Il cellulare, nonostante diverse perquisizioni domiciliari e ricerche non è stato al momento rinvenuto. Su disposizione del Pubblico ministero della Procura della Repubblica di Agrigento il giovane è stato condotto nella sua abitazione dove dovrà restare a disposizione dell’Autorità giudiziaria in regime degli arresti domiciliari. Fondamentale in tutta questa vicenda, oltre alla professionalità con cui hanno operato gli agenti del commissariato di via Ciaccio Montalto, è stata la collaborazione della vittima che invece di piegarsi alla richiesta di denaro ha chiamato il 113 per denunciare il suo estorsore.