Più di mezzo secolo nelle vesti di primo cittadino di Camastra. Parliamo di Vincenzo Di Caro, per ben 51 anni sindaco, dal 1952 al 2003.
E proprio Sabato primo ottobre, nella stessa cittadina, si è commemorato questo “uomo stimato da molti” scomparso nel 2006 . Per l’occasione, è stato svelato un busto in bronzo realizzato dello scultore Biagio Governale di Corleone ed una lapide con inciso un pensiero dell’ex sindaco. Alla cerimonia, erano presenti il sindaco di Camastra, Angelo Cascià, l’amministrazione comunale al completo, le autorità, la vedova con i familiari, politici del partito socialista e non. Quasi un migliaio la gente accorsa da tutta la provincia di Agrigento per dare il giusto tributo ad un grande uomo quale e’ stato l’Onorevole Vincenzo Di Caro, che non ha mai amato apparire o auto celebrarsi. E’ appare singolare come a distanza di 10 anni dalla scomparsa e quasi 15 dall’attivita’ politica, la gente era lì per salutare, ringraziare, festeggiare un uomo così grande che ha fatto la storia del suo paese.
Vincenzo Di caro, ha lasciato davvero il segno. Uno dei padri socialisti della Sicilia, pupillo di Pietro Nenni e amico personale di Sandro Pertini. Fu tra i protagonisti delle lotte contadine e a soli 27 anni, inizio’ a governare la città di Camastra,diventando il primo cittadino più longevo d’Italia e governando fino al 2003. E’ riuscito a trasformare un piccolo paese, in uno dei comuni siciliani più ricco e innovativo di tutta la Sicilia. Sono molte le opere da lui attuate che ancora oggi sussistono nella comunità. Più volte Assessore regionale nel periodo 1971/1986, nei vari ruoli di Assessore ai lavori pubblici,sanità e turismo. Si deve a lui il finanziamento del lungomare Falcone e Borsellino a San Leone nei primi anni ’70, poi la realizzazione della strada Camastra-Naro e la strada Campogalliano-Licata. La nascita a Palma di un intero quartiere Villaggio Giordano, la costruzione dello stadio comunale e la realizzazione della diga Furore. Ha finanziato la costruzione dell’ospedale di Agrigento di contrada Consolida nel 1984 e poi quello di Canicattì, il Barone Lombardo. Inoltre, anche altre opere importanti come la riapertura della Cattedrale di Agrigento post-frana ’66, la Chiesa del Quadrivio Spinasanta e tanto altro ancora. Dunque, ha pensato anche alla città di Agrigento. Un politico attivo nel suo operato, che difficilmente si può dimenticare. Ha avuto amore per la sua terra ed in tanti l’hanno apprezzato.