AGRIGENTO. Gli avvocati della difesa Giovanni Castronovo, Francesco Oddo e Marco Clementi si sono opposti all’audizione del pentito Giuseppe Quaranta perché “non necessario ed indispensabile si fini del decidere e inoltre la richiesta dilata i tempi processuali ed è in contrasto con le ragioni di economia sottese alla scelta del rito abbreviato”. Levata di scudi dalla difesa anche sulla sospensione dei termini di custodia cautelare.
“I tempi si allungano per richiesta del Pg – hanno sottolineato – e non possono essere gli imputati a pagarne le conseguenze”. La Corte presieduta da Nino Napoli si è riservata di decidere all’udienza del 24 luglio. Secondo passaggio del processo di appello, a carico di quattordici imputati, scaturito dall’inchiesta antimafia “Icaro”.
Quaranta aveva già fatto il suo debutto al processo di primo grado, a carico di dodici imputati della stessa inchiesta. La sentenza dello stralcio abbreviato è stata emessa il 21 luglio dello scorso anno dal gup di Palermo Roberto Riggio: dodici le condanne e dieci le assoluzioni. Otto imputati, assolti in primo grado, non figurano nella lista dell’appello perché le sentenze non sono state impugnate e sono diventate definitive.