Udienza rinviata al 24 aprile, dopo il passaggio a vuoto di ieri, del procedimento che vede coinvolti 35 impiegati del Comune di Palma di Montechiaro accusati di assenteismo.
E’ uno spaccato quasi surreale, quello che emerge dall’inchiesta denominata “Torno subito” su presunti casi di assenza dal posto di lavoro al Comune di Palma di Montechiaro e che ha portato alla sospensione dal lavoro 11 dipendenti e all’iscrizione nel registro degli indagati di 24 persone.
L’udienza preliminare che doveva tenersi ieri è stata rinviata per legittimo impedimento dal gup del Tribunale, Stefano Zammuto.
Il Comune di Palma di Montechiaro ha dichiarato di volersi costituire parte civile nell’eventuale processo.
“C’era chi invece di lavorare andava in gioielleria” ha detto il capo della Procura, Luigi Patronaggio, in occasione della conferenza stampa. Ma altri particolari sono emerso. Particolari che lasciano a bocca aperta. Comportamenti che fanno indignare.
Sì perchè nella terra della disoccupazione, della povertà, della difficoltà ad andare avanti, di coloro che per sbarcare il lunario lasciano l’amato paese e vanno all’estero in cerca di fortuna, c’è chi ha un posto di lavoro, tra l’altro nel settore pubblico, e si permette di attuare condotte che colpiscono e feriscono tutta la collettività, ma, in particolare coloro che il lavoro se lo sognano di giorno e di notte.
E allora succede che, tra gli indagati, c’è chi entra alle 8 e esce appena un’ora e quaranta minuti dopo, senza peraltro farvi più ritorno e senza timbrare il cartellino. C’è l’impiegata che timbra il cartellino, risale in auto, e se ne va. E c’è anche chi risultava regolarmente al lavoro ma in realtà era al bar. E c’è chi invece di starsene al lavoro, si allontana dal posto arbitrariamente, e va a seguire un convegno sulla legalità nella scuola della figlia.