Complesso e contraddittorio il quadro politico in Sicilia
L’opinione di Diego Acquisto
Mentre si va avvicinando la scadenza della presentazione delle liste per le prossime elezioni regionali del 5 novembre p.v. , ci pare che si mettano troppo spesso e facilmente da parte le discussioni serie sugli impegni per un programma vero e credibile da presentare agli elettori.
Aumentano sempre più invece le manovre , i giochi politici, i cambi di casacca (veramente troppi!), un una maniera incredibile, che davvero prima sarebbe stato impossibile anche solo ipotizzare.
C’è da chiedersi a chi giova tutto questo che sta avvenendo ! sicuramente non a questa nostra martoriata isola che corre il rischio di peggiorare ulteriormente la situazione.
In questa ottica i siciliani vedono con amarezza tutte le manovre in corso, a destra ed a sinistra, con parole ingannevoli proprio da parte di quelli che parlano della necessità di non favorire l’antipolitica, mentre sono loro ad essere i primi e principali responsabili.
La gente comune non si spiega come mai, quasi nessuno dei Partiti tradizionali, che nel passato hanno raccolto la stragrande maggioranza del consenso popolare, parla concretamente della situazione siciliana.
Manca cioè un linguaggio franco e concreto, con il coraggio di mettere veramente il dito sulla piaga dei disservizi, degli enormi sperperi di denaro pubblico, usato soprattutto per mantenere in piedi la casta e tutto l’apparato burocratico clientelare che, in questo sperpero forse non è secondo a nessun’altra regione italiana.
Non solo ! sicuramente, per fare solo un esempio, (forse il più eclatante !), molti non hanno nemmeno dimenticato dello stipendio di quell’alto burocrate retribuito dalla regione siciliana – (cifre alla mano a suo tempo pubblicate!) – con uno stipendio quasi triplo di quello del Presidente degli Stati Uniti d’America !
Non si capisce perché, in genere, a parte qualche affermazione da parte di uno dei candidati alla Presidenza della Regione, per il resto, la denuncia di questo sperpero debba essere lasciata quasi esclusivamente alla cosiddetta antipolitica.
E la domanda ovvia è : “ Perché” ?…. e poi antipoltica, cioè contro la poltica….ma contro quale politica, quella dello sperpero, del malaffare, della corruzione, dei privilegi insensati, dei vitalizi dissennati…tutta roba che, unitamente alla carenza di una visione alta e lungimirante della vera politica, costituisce una vera e propria palla di piombo al piede di questa nostra regione, dove la povertà è in pauroso aumento, le diseguaglianze non ne parliamo, e tutti i servizi anche essenziali sono al collasso per mancanza – si dice – di denaro !
Credo che la campagna elettorale per scuotere i tanti siciliani che preferiscono non andare a votare, vada giocata solo sui temi concreti, su programmi fattibili, sulla credibilità, competenza e coerenza delle persone, per il loro passato ed il loro presente.
Diego Acquisto