Akragas: La fine affidata ai “cori” e alle fandonie
di Eugenio Cairone
Via Crucis biancoazzurra con una nuova “Stazione” aggiunta da Marcello Giavarini.
Una conclusione dolorosa del percorso che ha accompagnato l’Akragas dal giorno della salvezza ad oggi.
Che tristezza!
I tanti buoni propositi per la nuova stagione, sono rimasti solo chiacchiere da cortile.
Fine del sogno?
Marcello Giavarini con il suo comunicato dice tutto e nulla nel senso che si aggrappa come scusante ad un amor proprio mortificato dagli ultras.
Ha voluto ribadire come le sue origini licatesi lo hanno costretto a subire gli sfottò dei tifosi allo stadio.
Da qui la decisione di disertare l’Esseneto già da un pezzo.
Ho sempre sostenuto che Marcello Giavarini va ringraziato perché è onesto riconoscergli il grande merito di aver portato ad Agrigento il calcio che conta.
Non posiamo condividere, però, che faccia l’offeso e cerchi con questa scusa di abbandonare adesso la nave.
E’ intollerabile cosi come sono intollerabili per lui i cori dei tifosi sui licatesi.
Allora bisognerebbe trovare una via di mezzo, qualcosa cioè capace di riportare il discorso sui binari della ragione.
Anche perché attorno all’Akragas, si sta solo procedendo a colpi di fandonie.
E anche il tempo per i comunicati sembra esaurito.
D’altronde cosa resterebbe da dire? Altre fandonie?
Eugenio Cairone