Diciottesima sconfitta stagionale per l’Akragas di Lello Di Napoli.
A Bisceglie doveva arrivare il riscatto dopo le figuracce ed è arrivata, invece, la fine
UNA VERA MALEDIZIONE, MA L’AKRAGAS NON E’ L’UNICO NEO DI AGRIGENTO
di Eugenio Cairone
Vista cosi sembra davvero la maledizione l’unica responsabile dell’ennesima sconfitta dell’Akragas. La squadra con il Bisceglie non ha demeritato. Anzi avrebbe potuto benissimo tornarsene con un punticino.
Ma i tanti errori, che nel calcio si pagano, alla fine l’hanno punita severamente quasi alla fine. Il risultato di 2 a 1 dice che l’Akragas non è stata messa sotto.
Si dimentica, però, che quella con il Bisceglie era forse l’ultima spiaggia. Doveva arrivare il riscatto dopo le figuracce ed è arrivata, invece, la fine.
La fine di tutto, pure dei sogni. Perché diventa difficile, se non impossibile adesso arrivare alla salvezza.
E il pensiero va ai nuovi acquirenti, agli Iraniani che non sappiamo dove siano arrivati e quando fisicamente potranno mettere piede ad Agrigento.
Fa sicuramente più rabbia dover scrivere di una squadra che ha giocato e alla fine ha perso come sempre viene da dire.
Certo non si può dire che con Alessandro Vono in porta i biancoazzurri siano stati corazzati ma non si può dire nemmeno che la colpa è solo del portiere.
C’è un allenatore in discussione e ci sono, anzi non ci sono affatto, i giocatori che si era detto dovessero arrivare a dare una mano.
Il pareggio oggi è stata opera di uno dei nuovi arrivati. Bene o male la squadra rispetto a qualche mese fa ha cominciato ad esprimere gioco.
I nuovi innesti, insomma, hanno fatto una buona impressione. Peccato che non sia servito a nulla se anche oggi l’Akragas ha mancato l’appuntamento con un risultato positivo. La città cosi rischia davvero di perdere il calcio professionistico confermandosi una città a “perdere” su tutti i fronti.
Perché qui dalle nostre parti, è stato sempre bello riempirsi la bocca e lasciare correre il tempo verso il nulla.
Si è persa l’occasione di diventare Capitale della Cultura e tra poco perderemo anche l’occasione di godere del calcio che conta.
Perché questa è l’Agrigento che ci siamo ritrovati. Una città dove si creano i depositi di spazzatura accanto alle chiese sottraendo spazi per i parcheggi e togliendo la possibilità ai ragazzi scout di esercitarsi in questi spazi trasformati in discarica. Peggio di cosi…
Eugenio Cairone