Saracinesche dell’ex Standa di Via Gioeni ad Agrigento, attuale Oviesse, chiuse. Una grande nostalgia attraverso i ricordi, nel cuore e nella mente di tantissimi agrigentini che ricordano bene La Standa, un caposaldo che ha fatto la storia. Negli ultimi giorni nei social si registrano numerosi post in merito. C’è quello, ad esempio, dell’agrigentino Giovanni Parisi che scrive: “Era un mondo completamente nuovo per noi piccoli provinciali che potevamo vedere solo in tv. La scala mobile, il self service al reparto alimentare, il mitico commesso nel reparto dei dischi dove a richiesta venivano trasmessi i 45 giri, i carrelli della spesa, le “signorine” che ti assistevano nella scelta… Un mondo fatato, il piano terra con i dolciumi gli articoli scolastici e i giocattoli, poi la scala mobile che sembrava frutto di chissà quale magia o diavoleria. Al primo piano erano esposti i profumi e i prodotti dell’igiene mentre al secondo c’era il market degli alimentari. La prima volta mia madre con mio papa’ e le mie sorelle andammo a fare la spesa alla standa e riempiendo il carrello di tantissimi prodotti spendemmo una cifra esorbitante (12.000 lire). All’uscita nelle scale c’era un tizio che regalava i palloncini a chi avesse speso piu di mille lire. Tutti quelli della mia generazione siamo molto legati a tanti ricordi di tutta la nostra giovinezza. Peccato! Un’altra parte di noi, del nostro passato, che chiude per sempre“.
Altri ancora aggiungono: “Nel reparto musica acquistai i miei primi 33 giri. 1973 Genesis e Pink Floyd, credo 3.000 lire l uno”; “Pensa per me che venivo da Camastra, un altro pianeta e ci compravo le diapositive Wiew Master 3D e tante altre cose che sognavo da bambino come i modellini ed i giocattoli del momento, avevo 6 anni”; “Era il nostro punto di riferimento, dopo la passeggiata in via Atenea”.
Un magone per molti, il ricordo di quei bei tempi e di quel “fiore all’occhiello” del commercio. Adesso pero’ si pensa alla chiusura dell’attuale Oviesse e alla perdita del posto di lavoro per i dipendenti. L’ennesima saracinesca che chiude, nel cuore della città, che lascia il posto a tante riflessioni.