Delusione per Agrigento. L’oscar è di Parma.
L’annuncio del ministro Dario Franceschini. Le altre finaliste erano Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.
Ha vinto la qualità, contro ogni ottimistica previsione. Delusione per Agrigento, Parma si aggiudica il titolo di capitale italiana della cultura 2020. Ecco l’ufficialità di un verdetto che spiazza tutti. Amarezza per il sindaco Firetto convocato al ministero dei Beni e delle Attività Culturali, insieme agli altri 9 colleghi che aspiravano alla nomina per il 2020. Dopo Palermo, non sarà un’altra siciliana per un anno la capitale italiana della cultura. Sembra proprio che il progetto Agrigento sostenuto dai più autorevoli endorsement della cultura italiana non sia piaciuto fino in fondo.
Eppure tutto faceva pensare che Agrigento potesse per una volta vincere. Anche noi ne eravamo convinti, ed anche noi ci avevamo creduto. La città dei templi, non ha superato la concorrenza di città del calibro di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Treviso, Macerata e Nuoro. Città certamente di una tradizione e di uno spessore artistico non indifferente. Non resta che augurarci che adesso ci si concentri sulla soluzione di problematiche sotto gli occhi di tutti.
Basta leggere le dichiarazioni del ministro Franceschini per comprendere cosa ha Parma più di Agrigento.
«Già entrare nella shortlist è motivo di vanto, è come entrare nelle nomination agli Oscar – ha osservato il ministro dei Beni Culturali Franceschini – i film poi si scrivono “ha ottenuto la nomination agli Oscar. Quindi bene e grazie a tutte le città».
Da parte nostra, ci auguriamo adesso che avvenga la valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico che trova nella Valle dei Templi, l’espressione più significativa non debba trascurare il centro storico della città che dovrebbe essere opportunamente rilanciato con politiche di rivitalizzazione e di restauro.
Ci auguriamo che tutte le manifestazioni culturali in città e nella zona archeologica possano trovare una regia unica ed essere inserite in un cartellone di eventi opportunamente pubblicizzato con largo anticipo che possa diventare un vero attrattore culturale.
Ci auguriamo soprattutto che possa diventare un dovere morale per tutti dotare Agrigento di un vero polo universitario perché sarebbe un paradosso una città della cultura senza un vero insediamento accademico capace di ripopolare il tessuto urbano di fervore culturale.
Le altre nove candidate erano: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. (DV)
ECCO LE MOTIVAZIONI:
“Sette distretti socio-culturali, dislocati in diverse aree della città, che diventano spazi di creatività, riflessione, rigenerazione e innovazione”. E’ quanto si legge nel progetto della candidatura. “Una Parma nuova – prosegue il progetto – che sta nascendo offre alla Parma storica e ai suoi palinsesti temporali l’occasione di vivere dentro l’oggi, in una città multiculturale che costruisce giorno per giorno la sua contemporaneità. Trentadue progetti stretti attorno al claim della candidatura – “La cultura batte tempo” – e ad un ambizioso progetto pilota. Trentadue sfide divise in produzioni, cantieri, esposizioni e rassegne, costruite insieme a tutte le istituzioni, le associazioni e le forze nazionali e europee di Parma e del territorio che la circonda, in una sinergia virtuosa tra pubblico e privato resa stabile a partire da questa candidatura. Trasformare lo spazio significa rigenerare il tempo che quello spazio produce, significa mettere in gioco una visione di città trasversale ai vari ambiti: dalla cultura all’urbanistica, dal sociale al turismo, dall’ambiente agli educativi e alle pari opportunità. Parma 2020 è una città intera, capace di fare impresa e di presentare un modello culturale a più voci e al contempo unitario, che dovrà guidarla da subito e negli anni a venire”.
CHE SIGNIFICA CAPITALE DELLA CULTURA ?
La capitale italiana della cultura è una città designata ogni anno dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e scelta da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Nata nel 2014 a seguito del “Decreto Cultura” e della proclamazione della città di Matera a capitale europea della cultura 2019, l’iniziativa ha, tra gli obiettivi, quello di “valorizzare i beni culturali e paesaggistici” e di “migliorare i servizi rivolti ai turisti. Palermo è l’attuale capitale italiana della cultura.