AGRIGENTO. L’Assemblea dei sindaci dell’ATI ha posato la prima pietra per costruire la strada che dovrebbe portare alla rescissione del contratto con Girgenti acque. Successivamente il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, prima e il Deputato regionale Carmelo Pullara, poi hanno ipotizzato che potesse essere il Consorzio del Voltano lo strumento migliore per far diventare pubblica l’acqua in provincia di Agrigento.
Per Claudio Lombardo di MareAmico, l’idea non è nuova e potrebbe anche essere una buona idea!
“L’importante però è mettere preliminarmente qualche paletto: innanzitutto questa iniziativa non può e non deve rappresentare un sistema premiante nei confronti di chi ha gestito – in maniera disastrosa – le acque e la depurazione negli ultimi anni in provincia di Agrigento, cosa attualmente al vaglio degli Organi Inquirenti. La valutazione delle azioni in possesso di Girgenti acque SPA può avvenire solo dopo che una società di consulenza amministrativa terza abbia quantificato i capitali e gli innumerevoli e pesanti debiti che negli anni l’ente gestore ha accumulato. A quel punto i comuni potrebbero, anche attraverso il Voltano, tornare a gestire l’acqua che così tornerebbe pubblica; ovviamente differenziando preliminarmente le posizioni di coloro i quali hanno spontaneamente consegnato le reti idriche, senza aver ricevuto alcun canone (27 comuni in provincia), rispetto a quelli che non hanno consegnato le reti (16 comuni in provincia), che in questi anni non sono stati tartassati da Girgenti acque”.